CATANIA – Quando formazione, lavoro e innovazione convergono, i risultati sono sempre positivi. L’Istituto Superiore De Felice-Olivetti è un chiaro esempio di questo fenomeno. Specializzato negli studi di economia, finanza e marketing, il De Felice-Olivetti offre un programma educativo all’avanguardia, perfettamente allineato alle richieste del mondo contemporaneo: dall’evoluzione dei modelli turistici alla valorizzazione del territorio, fino allo sviluppo delle competenze linguistiche. Abbiamo avuto il piacere di discutere di ciò con la preside Anna De Francesco, che ci ha illustrato le peculiarità e le eccellenze della sua istituzione.
Potrebbe raccontarci quando e come è iniziato il suo percorso di dirigente presso il De Felice-Olivetti?
“Il mio viaggio qui è iniziato nel 2019/20, quando ho avuto l’opportunità di trasferirmi da Siracusa a Catania, la città in cui vivo con la mia famiglia. Il De Felice è una continuità della scuola che ho diretto nella mia precedente esperienza: un istituto tecnico economico. Tuttavia, qui ho trovato una sfida diversa e affascinante, poiché l’indirizzo professionale si concentra sull’economia con particolare attenzione all’operatore del benessere ed è strettamente legato alla Regione Sicilia come Ifp – Istituto di formazione professionale. La visione del territorio che coltiviamo risale al 2001, quando le modifiche alla gestione degli Enti locali hanno aperto la porta a una collaborazione più stretta tra enti pubblici e istituzioni scolastiche, fornendo così una panoramica più dettagliata sulle esigenze locali. È una sinergia che coinvolge lo Stato e la Regione. I corsi professionali offerti sono di tre anni di durata, mentre per i servizi commerciali si offre un diploma quinquennale. Per gli Ifp, il percorso si estende per quattro anni, con l’ultimo anno dedicato al conseguimento della qualifica di tecnico operatore. Inoltre, c’è la possibilità di estendere gli studi con un quinto anno, aprendo le porte all’università. In passato, molti studenti che completavano il percorso quadriennale Ifp non proseguivano gli studi, ma abbiamo lavorato duramente per convincerli a iscriversi al quinto anno, completando così il loro percorso con un diploma standard. Questo è un traguardo significativo, poiché sottolinea l’importanza del diploma: in Italia, il numero di diplomati è ancora inferiore rispetto ad altri paesi europei, un dato che trovo personalmente sorprendente. Attualmente, gestiamo tre classi quarte nell’indirizzo professionale: una dedicata ai servizi commerciali e due agli Ifp (una per l’acconciatura e una per l’estetista). Quest’anno, siamo finalmente riusciti a raggiungere un importante traguardo: abbiamo ottenuto l’inserimento di tre classi quinte per i servizi commerciali, aumentando così l’accesso agli ultimi anni di studio. È importante sottolineare che le studentesse di estetica non avranno accesso agli ordini professionali senza un titolo riconosciuto, quindi il quinto anno rappresenta per loro un passo fondamentale verso le qualificazioni europee.”
Formazione e lavoro. Siete molto attivi in questo come scuola, nel valorizzare l’istruzione ma anche le potenzialità del territorio. Come sta andando?
“La nostra scuola è profondamente impegnata nell’integrazione tra formazione e mondo del lavoro, riconoscendo l’importanza di valorizzare non solo l’istruzione ma anche le ricchezze insite nel territorio circostante. Il nostro impegno è tangibile e multifaceted. Partendo dalle cosiddette ‘curvature’, abbiamo adattato il nostro curriculum seguendo le direttive ministeriali, affrontando argomenti di rilevanza attuale e concretamente applicabili nel contesto lavorativo. Ci siamo concentrati su settori chiave come l’edugreen e il turismo sostenibile, oltre alla gestione dei big data, cruciale per i moderni sistemi informativi aziendali e per il nostro curriculum quadriennale. Abbiamo stretto importanti collaborazioni con i dipartimenti universitari di Economia, Informatica e Scienza del Turismo, rafforzando così il legame tra istruzione e mondo accademico e professionale. Inoltre, abbiamo attivato numerosi Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (Pcto) con enti pubblici e privati, tra cui alberghi di lusso e l’Agenzia delle Entrate, offrendo agli studenti preziose esperienze pratiche e stage formativi. I nostri progetti Erasmus hanno permesso ai nostri ragazzi di vivere esperienze di lavoro all’estero, fin ora sono stati a Malta, ben presto andranno in Francia e Spagna. Durante questi periodi, hanno avuto l’opportunità di crescere professionalmente, imparando a gestire autonomamente la propria vita e ricevendo una retribuzione settimanale. Adesso abbiamo presentato anche un progetto di Pcto all’estero, per ampliare ulteriormente le opportunità di crescita dei nostri studenti. Infine, dedichiamo particolare attenzione allo sviluppo delle competenze linguistiche, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nel mondo moderno. Il nostro indirizzo Esabac, con insegnanti madrelingua, è un esempio tangibile di questo impegno, offrendo agli studenti un’esperienza di apprendimento linguistico arricchente e di alto livello.”
La condizione studentesca. Trova differenze tra gli studenti di oggi e quelli di ieri?
“La dinamica dell’ambiente studentesco è in costante evoluzione, una realtà che non può essere negata: la società stessa è in continua trasformazione. Personalmente, ritengo che i giovani di oggi necessitino di essere stimolati e coinvolti in modo attivo nelle loro attività. Potrebbe essere vero che alcuni di loro godono di una maggiore protezione familiare rispetto alle generazioni precedenti, tuttavia, è evidente che quando ai giovani vengono offerti interessi e opportunità significative, i risultati non tardano ad arrivare. È importante notare che il percorso educativo di uno studente è plasmato in gran parte dalle figure adulte che lo circondano. Se da un lato può esserci una differenza nei rapporti tra giovani e adulti rispetto al passato, l’essenza e le emozioni dei giovani rimangono sorprendentemente simili nel tempo. È piuttosto il contesto educativo e familiare che si è adattato, diventando più aperto e propenso all’ascolto rispetto a generazioni precedenti caratterizzate da una disciplina più rigida.”
La tradizione di innovazione del De Felice-Olivetti è la vostra forza anche nel presente?
“La tradizione di innovazione del De Felice-Olivetti costituisce indubbiamente una delle nostre più grandi risorse anche nel presente. Sono profondamente grata al corpo docente per aver costantemente abbracciato l’idea di innovazione, adattandosi alle esigenze e alle richieste del mercato attuale. Questo impegno si è concretizzato in iniziative pratiche, come il nostro progetto di apprendistato, che sono state ideate e realizzate grazie alla collaborazione e al sostegno del collegio docenti e del consiglio di istituto. L’innovazione e la progettualità sono da sempre radicate nel DNA della nostra scuola, che sin dagli anni ‘70 ha dimostrato una visione avanguardista, dotandosi di un centro di calcolo all’avanguardia – uno dei più grandi del meridione – che già all’epoca era utilizzato anche dall’ufficio scolastico grazie al suo notevole potenziale. Questa solida tradizione storica continua a guidare le nostre azioni nel presente, spingendoci costantemente verso nuove frontiere innovative per garantire ai nostri studenti la formazione professionale più completa e aggiornata.”