Sanità

Ansia e attacchi di panico da Covid e guerra, lo psicoterapeuta: “E’ allarme sociale”

L’allarme arriva dallo psicoterapeuta catanese Nino Guglielmino che, soprattutto in quest’ultimo anno,  ha visto schizzare in alto la richiesta di assistenza da persone di tutti i ceti sociali e di tutte le età.

L’appello non arriva soltanto da persone di una certa età, ma addirittura anche dai genitori di giovani adolescenti dai 15 anni in su preoccupati per il comportamento dei loro ragazzi, talvolta anche autolesionistico.

Malessere sociale

“Purtroppo  – ha spiegato Guglielmino – noi psicoterapeuti stiamo riscontrando un malessere sociale senza precedenti che deve far preoccupare  per le conseguenze che potrebbero presentarsi in un futuro non certo lontano”.

Nino Guglielmino

“Ormai – ha aggiunto il medico – da oltre due anni la gente è martellata da episodi negativi che hanno influito sui loro modelli comportamentali. E proprio quando sembrava di vedere una luce in fondo al tunnel della fine dell’emergenza pandemica ecco che è scoppiata la guerra in Ucraina e il fenomeno di angoscia sociale si è aggravato” .

Così la guerra crea paura

“La guerra – ha proseguito il professionista –  crea paura, ma si tratta di una paura che finora tutti sentono distante. Quindi provoca solo un’ansia di fondo. La paura vera, sentendo la guerra come evento lontano da confini, non è finora sfociata in angoscia. La preoccupazione però è sempre più crescente. Quindi man mano che il conflitto continuerà a perdurare nel tempo, più la gente comincerà ad avere pensieri più  strutturati e alimentati anche dalle conseguenze della guerra, come quelle economiche, l’aumento del prezzo dell’energia, l’approvvigionamento del grano….”.

Il rapporto dei giovani con la guerra e il Covid

Un capitolo a parte l’esperto lo riserva ai giovani e al loro rapporto con il Covid e la guerra. “Le fasce di età più giovani – spiega –  che già non avevano possibilità di progetti di vita, a causa del Covid e della guerra vivono oggi in una perenne sensazione di instabilità. E la paura della guerra non fa altro che rendere la loro vita e il tutto ancora più precario”.

Il Covid ha diviso (dopo aver unito)

Sul fronte della pandemia e sulle conseguenze sulla psiche delle persone il dott. Guglielmino ha un concetto chiaro e personale: “La pandemia ha causato un problema molto complesso. Mentre i primi mesi di lotta al Covid ci hanno uniti tutti insieme ai balconi affacciati per farci coraggio, attraverso una solidarietà inaspettata, ora dopo quasi due anni la pandemia ci ha letteralmente diviso, creando uno scisma sociale incredibile, per cui ogni paziente che veniva nel mio studio per la terapia mi diceva che in seguito all’emergenza aveva rotto amicizie e danneggiato i rapporti sociali.

Si sono create fazioni, quelle dei pro vax e quelle dei no vax, con degli accanimenti che andavano al di là della problematica sanitaria o sociale perché ognuno ha fatto confluire dentro questa problematica le proprie nevrosi, le proprie paure, il rapporto con l’autorità, la fiducia nella scienza, le questioni religiose.

Gli scontri Vax-No Vax

Ne è scaturita un’autentica emergenza sociale dove si sono creati fronti contrapposti con, all’interno delle fazioni, sottocategorie di estremisti, moderati e quelli no vax ma solo per paura dei vaccini”.

“Con la pandemia – ha aggiunto il dott. Guglielmino –  ho senz’altro riscontrato un aumento esponenziale dei casi di persone da sottoporre a terapia.  E la guerra ancora non è stata metabolizzata in toto. Ma se il conflitto dovesse continuare o la guerra dovesse cominciare ad avvicinarsi ai nostri confini per qualche ragione, la gente senz’altro si farebbe prendere dal panico. Già qualche mio paziente comincia a ventilare paure per la vicinanza della nostra città con la base militare di Sigonella”.

Come uscirne fuori

Ma come fare per uscirne fuori? Purtroppo, allarga le braccia l’esperto – non ho nessun elemento che mi faccia pensare in un miglioramento dell’attuale società. Non riesco a vedere uno scenario positivo. Stavamo per uscire da una situazione veramente unica, come la pandemia, e mentre eravamo ancora convalescenti dalla situazione pandemica e è arrivata un’altra potenzialmente più letale.

Auguriamoci che gli scenari mutino altrimenti la situazione potrebbe essere ancora peggiore di adesso. Vedo la gente stanca, provata e con la paura di non avere più un futuro. E come vado ripetendo da molto tempo i giovani sono la categoria più provata, con una grande massa di adolescenti che si difendono evadendo dalla realtà per immergersi nei videogiochi, oppure nel consumo di “erba”, o nelle birre, i superalcolici e il fumo, proprio per non stare in contatto con una realtà che considerano angosciante e in cui gli attacchi di panico sono purtroppo in vertiginoso aumento”.

Giuseppe Bonaccorsi