Appello del Comune di Barrafranca per il sostegno ai soggetti più deboli

BARRAFRANCA (EN) – In un manifesto pubblicato anche sul sito internet istituzionale, il Comune ricorda che il cinque per mille, destinato all’ente per i servizi alla persona “può essere determinante per la qualità della vita dei soggetti più deboli”.

Dunque anche quest’anno tutti i contribuenti potranno, in fase di compilazione delle loro dichiarazioni dei redditi, relative al periodo d’imposta 2018, destinare questa somma ad alcuni soggetti per il sostegno delle attività con riferimento all’articolo 63 bis del Decreto legge 112 del 2008, convertito dalla Legge 133 del 2008.

Nel documento il Comune ha deciso di inserire una serie d’interrogativi con le relative risposte. Perché destinare il 5 per mille al Comune? “Serve a sostenere la spesa sociale, cioè quegli interventi fatti dalla tua Amministrazione comunale per alleviare una situazione di disagio”. Ma il Comune non ha già fondi a sufficienza per fare questo? “Purtroppo no. Anche nel 2019, il Fondo nazionale per le politiche sociali, che serve a finanziare gli interventi sul territorio per le attività sociali e che quindi viene destinato a tutti i Comuni, è stato fortemente ridimensionato. Dare al Comune il 5 per mille aiuta a recuperare almeno una parte dei fondi che sono venuti a mancare per aiutare le fasce più bisognose della popolazione”. È una tassa aggiuntiva? “Cambia soltanto il destinatario di una quota pari al 5 per mille della tua dichiarazione dei redditi”.

Chiarimenti anche su come saranno utilizzate le risorse derivanti da questa scelta dei cittadini: “Potenziando i servizi per le famiglie multiproblematiche”.

I contribuenti “possono destinare una quota pari al 5 per mille dell’Irpef a finalità di interesse sociale”, si legge sul sito web dell’Agenzia delle Entrate. Il contributo “è stato reso stabile dalla legge 23/12/2014”. Le categorie di enti che possono accedere al beneficio, le modalità di iscrizione e i criteri di ammissione al riparto per le diverse tipologie di soggetti sono le stesse di quelle stabilite per il 2010, Dpcm del 23/4/2010. Inoltre, “i contribuenti possono destinare una quota pari al 5 per mille dell’Irpef al finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, Dl numero 98 del 6/7/2011, convertito, con modificazioni dalla Legge numero 111 del 15/07/2011”.