Il ruolo è per una figura esperta (almeno 5 anni pregressi) di sistemi di pagamento non convenzionali, capace di condurre e guidare screening di partner potenziali, predisporre accordi o lanciare nuovi programmi e feature da integrare nelle funzioni “pay” di Apple. E anche se non si parla di prodotti o partner, l’annuncio elenca una serie di sistemi a cui la casa di Cupertino sarebbe interessata, e cioè portafogli digitali, schemi BNPL (buy now pay later), trasferimenti istantanei di denaro, criptovalute.
Apple è pioniera nei pagamenti tramite smartphone, ha lanciato già nel 2012 il suo wallet, che all’inizio aveva la funzione di contenere biglietti (aerei, e poi per gli eventi che hanno progressivamente aderito), e che adesso, associando carta di credito o debito tramite Apple Pay (lanciata nel 2014), permette di fare ovunque pagamenti contactless sostituendosi in tutto e per tutto alla carta fisica. E ancora: la funzione pay peer-to-peer permette trasferimenti di denaro istantanei fra due utenti Apple Pay,semplicemente tramite un messaggio così da consentire piccoli pagamenti, dividere il conto di un ristorante, comprare un regalo di gruppo. Ma c’è altro ancora nel futuro.
Apple ha acquisito qualche mese fa Mobeewave, una startup che ha ideato un software che permette a ogni device munito di chip NFC (come iPhone e iPad) di trasformarsi in un terminale di pagamento. Il CEO Tim Cook, d’altra parte, non ha mai nascosto dove batte il suo cuore: “Spero di essere vivo per vedere la fine del contante” ha dichiarato già nel 2018 in un incontro con gli azionisti Apple a Cupertino. Un’avversione per la moneta fisica che ha motivato così: “Che motivo c’è ancora di passare per la fatica e le spese di stampare moneta, con il rischio che venga rubata e contraffatta?”. Cook si è più volte lanciato in un’appassionata difesa dei pagamenti digitali, arrivando a criticare anche le carte di credito: una scocciatura da portarsi dietro, e sempre a rischio smarrimento o furto, con tutto ciò che ne consegue (tempo e denaro persi per bloccarle e sostituirle). Questo non ha impedito ad Apple di lanciare giusto due anni fa la sua carta di credito, la Apple Card, nel circuito Mastercard, che, pur essendo interamente integrata nello smartphone, esiste anche in forma fisica – anche se le operazioni, alla fine si svolgono tutte dal wallet e dalla app dedicata.
Altro paio di maniche è il cenno, sempre nell’annuncio, alle criptovalute. La job description resta vaga, facendo intendere che sarà il neo assunto a dover studiare il mercato, sviluppare soluzioni e stringere accordi. Da tempo si mormora di possibili acquisizioni di Bitcoin da parte di Apple, soprattutto sulla scia di Tesla, ma la voce non è mai stata confermata. Più probabile potrebbe essere il lavoro attorno alla creazione di un wallet integrato sui dispositivi iOS, come già ha fatto Samsung con il suo Keystore. Oppure, più semplicemente, Apple potrebbe iniziare ad accettare Bitcoin o Etehreum sullo store, o anche introdurre la possibilità di pagamenti in criptovaluta su Apple Pay. Al momento però, da Cupertino non sono arrivati ulteriori chiarimenti.