Sanità

Approvazione del Piano regionale di governo delle liste di attesa 2019-2021

PALERMO – Sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (supplemento ordinario n. 18 del 26 aprile) è stato pubblicato il decreto regionale del 12 aprile, a firma dell’assessore per la Salute, Ruggero Razza, sull’approvazione del piano di governo sulle liste di attesa per il 2019-2021.

L’argomento è disciplinato da vari atti, in primis il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (2019-2021), siglato con l’Intesa Stato-Regioni il 21 febbraio scorso.

Le Regioni avevano 60 giorni di tempo per recepire il piano e redigere, in accordo con le indicazioni adottate a livello centrale, un proprio piano regionale di governo delle liste di attesa contenente una serie di interventi che devono essere ripresi nei programmi attuativi aziendali. Sono stati stanziati 350 milioni di euro in tre anni nella Legge di bilancio 2019 per ridurre le liste di attesa e garantire più efficienza, responsabilità, trasparenza, facilità e semplicità.

La Sicilia ha recepito, entro i termini, quanto approvato dal Ministero della Salute.
Il Piano Nazionale ha rivisto l’elenco delle prestazioni da monitorate e ha individuato: 69 prestazioni ambulatoriali (14 visite specialistiche e 55 prestazioni strumentali); 17 prestazioni in regime di ricovero ordinario o diurno. Il Piano rimarca l’obbligo di indicare chiaramente su tutte le prescrizioni il quesito diagnostico e, per le prestazioni in primo accesso, la classe di priorità. Il quesito diagnostico descrive il problema di salute che motiva la richiesta da parte del medico di effettuare la prestazione. La classe di priorità definisce i tempi di accesso alle prestazioni sanitarie.
Per la Sicilia sono previste diverse novità: visite anche nelle strutture private, ambulatori aperti nei week-end e in caso di necessità nelle ore serali, totale trasparenza nella gestione dei tempi di prenotazione con l’obiettivo di una notevole riduzione dei tempi per le prestazioni sanitarie.
Fra le misure più significative anche la centralizzazione dell’agenda delle strutture pubbliche e private, che garantirà così la totale visibilità dell’offerta erogata in un determinato territorio: il Centro Unico di Prenotazione provinciale gestirà le scadenze, mettendo in sinergia tutte le realtà che operano in quell’ambito territoriale e l’utente dovrà fare riferimento solo a quel centro. Potrà accadere, a differenza del passato, che un servizio possa essere erogato da aziende pubbliche o da strutture accreditate, senza però l’aggravio di ulteriori costi per gli utenti.

Inoltre le Asp e le Aziende ospedaliere dovranno provvedere alla definizione e all’applicazione dei cosiddetti “percorsi di tutela”, cioè a quei sistemi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche, per i quali potrà essere attivata una specifica procedura che permetterà ai pazienti la possibilità di effettuare la prestazione in intramoenia o presso una struttura privata accreditata entro i tempi stabiliti dalla normativa. Per garantire il rispetto dei tempi di attesa, il Piano dà anche la possibilità alle Asp e alle Aziende ospedaliere di potersi avvalere di prestazioni aggiuntive da erogare in regime libero professionale. Le visite saranno sostenute economicamente dall’Azienda sanitaria, riservando al cittadino solo un’eventuale partecipazione al costo della prestazione. Si ipotizza di aumentare, per almeno l’80% della loro capacità produttiva, l’utilizzo delle grandi apparecchiature di diagnostica per immagini. L’offerta sanitaria siciliana, dunque, si adegua al piano nazionale.