Sono state recuperate dal mare di Ustica due anfore facenti parte del relitto della nave romana individuata, già nel 2019, nei fondali a 80 metri di profondità e 200 metri di distanza dalla costa, lungo l’itinerario della Falconiera.
I due reperti sono stati riportati in superficie dalla missione guidata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana dopo tre tentativi andati a vuoto a causa delle avverse condizioni meteo-marine e delle forti correnti.
“Il recupero delle anfore – dichiara l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – completa questa fase di indagine ed è necessaria ad attribuire una datazione certa al relitto della nave romana su cui la SopMare ha effettuato nei giorni scorsi i rilievi diagnotici necessari affinché possa procedersi alla musealizzazione sul luogo del ritrovamento. Si tratta, ancora una volta di un’importante missione, che ha visto operare in grande armonia e sinergia fra Sicilia e Malta. Sono molti, ad oggi, i ritrovamenti subacquei che testimoniano il grande inpegno della Soprintendenza delMare, che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale”.