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Archeologia, recuperati due rostri a largo delle Egadi

La Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, diretta da Valeria Li Vigni, ha recuperato due rostri al largo delle Isole Egadi.

Uno, verosimilmente punico, era stato già individuato da Sebastiano Tusa e porta a venticinque il numero dei rostri ad oggi scoperti nello specchio d’acqua che ha visto svolgersi la famosa battaglia delle Egadi del 241 a.C.


“Prosegue con successo la collaborazione con le organizzazioni internazionali alla ricerca di testimonianze che documentano la presenza di reperti sui fondali marini. L’attività della SopMare – sottolinea l’assessore regionale dei beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – continua ad arricchire il mosaico dei ritrovamenti archeologici siciliani in una stagione di grande fermento ed entusiasmo per i risultati conseguiti”.


“Il mare delle Egadi – evidenzia la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni – continua a fornire formidabili osservazioni sulla Battaglia delle Egadi, che contribuiscono a farci scrivere importanti pagine di storia”.

Il recupero, come anche la documentazione del carico del relitto che si trova a 90 metri di profondità, è stato effettuato con l’utilizzo della Hercules, la nave di ricerca e indagine oceanografica della RPM Nautical Foundation, organizzazione statunitense no-profit nata con lo scopo di sviluppare la ricerca archeologica subacquea e al fianco della Regione Siciliana nella ricerca in mare. Il delicato e impegnativo lavoro subacqueo è stato realizzato con la collaborazione degli specialisti italiani di immersioni profonde della SDSS.

I due rostri, collocati dopo il recupero nell’area della SopMare all’interno dello Stabilimento Florio di Favignana, una volta desalinizzati e restaurati, verranno esposti al Museo nell’area dedicata alla Battaglia delle Egadi.