Cultura

Archeologia, torna a Mozia una copia della statua di Baal

Una copia della statua del dio Baal, adorato dai fenici che abitavano anticamente l’isoletta di Mozia, nello Stagnone di Marsala, è stata ricollocata al centro del Kothon nell’ambito di un progetto della missione archeologica dell’Università “La Sapienza” di Roma.

La copia della statua – l’originale si trova da tempo nel Museo Salinas di Palermo – è stata realizzata dagli archeologi proprio per essere rimessa nel luogo in cui si trovava in origine, al centro della grande vasca con acqua salata collegata al mare per lungo tempo ritenuta un bacino di carenaggio e che solo recentemente gli studiosi hanno individuato come un luogo per cerimonie sacre con immersioni in acqua.

La statua di Baal, in una nota della missione archeologica dell’università romana guidata dal professor Lorenzo Nigro, viene definita “uno dei primi colossi nella storia del Mediterraneo”.

A distanza di circa 24 secoli, dunque, Baal è nuovamente al centro del Kothon quale “nume tutelare delle acque sacre” di Mozia.

Alla “ricollocazione” ha assistito un centinaio di persone.

“Si tratta di un momento commovente – ha commentato il professor Nigro – soprattutto se si pensa che nell’antichità, quando una città veniva conquistata, i vincitori, come prima cosa, distruggevano i simboli religiosi o li portavano via”.

Mozia fu conquistata e distrutta nel 397 avanti Cristo dall’esercito di Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa.

I superstiti si rifugiarono sulla vicina terraferma e con gli abitanti del luogo diedero vita alla città di Lilybeo, oggi Marsala.