PALERMO – Sono ben 65 i milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per la realizzazione, l’adeguamento e l’ampliamento delle infrastrutture nelle aree rurali a servizio delle aziende agricole.
L’intervento punta allo sviluppo socio-economico delle aree rurali, attraverso investimenti che rendano maggiormente fruibili le aree interessate, facendo particolare attenzione alla messa in sicurezza del territorio. Ancora, si vuole aumentare la competitività dell’azienda agricola nel breve e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione. In ultimo, investire sulle infrastrutture significa promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile.
I fondi disponibili vengono in parte dal Feasr, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, che fornisce il 50,5% del totale, per quasi 33 milioni di euro. Lo Stato, invece, fornirà il resto, suddiviso per il 70% in quota nazionale e per il 30% in quota regionale. Per singolo progetto, la soglia massima è fissata in cinque milioni di euro. Gli investimenti ammissibili, con scadenza del bando fissata al prossimo 30 settembre, riguardano la realizzazione di opere di nuova viabilità in ambito rurale, nel caso in cui ne sia dimostrata una oggettiva carenza, attraverso valutazioni preventive e studi di fattibilità.
Si potrà procedere alla realizzazione di opere accessorie, come piazzole di sosta e movimentazione, passaggi per la fauna selvatica, e altre strutture che possano essere utili e focalizzate sull’attività contadina e non. Tra gli interventi ammissibili anche la costruzione di strada ex novo, su una nuova traccia o su un tracciato stradale esistente sul quale non esistono sovrastrutture, pavimentazioni e opere di corredo.
Contemplata anche la ristrutturazione di strade esistenti da almeno 10 anni. I progetti di investimento, alla data di presentazione della domanda di sostegno, dovranno essere di livello esecutivo. Quindi, i proponenti dovranno essere, alla stessa data, proprietari o aventi la disponibilità delle aree o delle infrastrutture interessate, tranne i casi in cui sia previsto un procedimento espropriativo.
La disponibilità dovrà essere dimostrata tramite la presentazione delle dichiarazioni sostitutive circa la proprietà delle aree o l’acquisizione di dichiarazioni sostitutive da parte dei proprietari, pubblici o privati, che autorizzano il beneficiario a eseguire gli interventi sulle loro rispettive proprietà. Le azioni sostenute dal bando devono essere coerenti con i piani di sviluppo dei comuni e con le strategie di sviluppo locale. Quindi, i beneficiari dovranno produrre la documentazione rilasciata dal Comune nel cui territorio ricade l’intervento, nella quale si attesti che il progetto non interferisca con le opere pubbliche previste dai piani di sviluppo riguardanti le aree rurali interessate.
Sono ammesse le spese relative al cantiere e quelle collegate, che siano per la stesura degli elaborati progettuali, per la direzione, contabilizzazione, rendicontazione e collaudo dei lavori, per arrivare anche all’elaborazione della documentazione tecnico-contabile e amministrativa per la predisposizione delle domande di pagamento. Le domande di sostegno dovranno essere rilasciate attraverso il portale Sian entro la seconda settimana di settembre.