Politica

Ars, approvata la Finanziaria, 35 voti favorevoli e 24 contrari

L’Ars ha approvato la finanziaria: 35 voti favorevoli e 24 contrari, insieme al bilancio e all’allegato col piano di rientro concordato dalla Regione con lo Stato nell’ambito della spalmatura in dieci anni del disavanzo di 1,7 miliardi di euro: 32 voti favorevoli e 23 contrari.

“La disastrosa finanziaria di oggi, falcidiata da voti contrari di parte della maggioranza, arrivata alla fine per il rotto della cuffia e nemmeno completa, è la plastica rappresentazione della fine del governo Musumeci, la pietra tombale su un esecutivo disastroso che non è riuscito a portar in porto nemmeno una riforma degna di questo nome. Se a ciò si aggiunge la pessima gestione dell’emergenza sanitaria, caratterizzata, per usare le parole degli inquirenti, da ‘atteggiamenti criminali’, non possiamo che chiedere a Musumeci di dimettersi. Sarebbe, forse, la prima cosa degna di nota del suo mandato”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.

Nonostante il ricorso strumentale al voto segreto da parte delle opposizioni e, come giustamente ha fatto notare il presidente Nello Musumeci, l’ascarismo di alcuni deputati della maggioranza di governo, la Finanziaria approvata dall’Ars contiene importanti norme». Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, che aggiunge: «Ad esempio, è stato dato il via libera alla stabilizzazione di migliaia di lavoratori Asu, sono stati stanziati fondi per porti, aeroporti, Irfis ed assistenza ai disabili. Significative pure le norme, da noi fortemente volute, che prevedono l’installazione d’impianti di videosorveglianza all’interno di case di riposo e asili nido e il potenziamento della Commissione Via Vas, così come quelle che garantiranno ai siciliani un migliore accesso alle cure e il turnover nei Consorzi di bonifica.

Gli articoli stralciati saranno riproposti dal 15 aprile e soprattutto è fondamentale l’ordine del giorno che impegna il governo regionale a garantire almeno 200 milioni di euro per il sostegno delle categorie produttive e delle famiglie siciliane colpite dall’emergenza Coronavirus. Per l’ennesima volta il presidente Musumeci ha dimostrato grande senso delle istituzioni, annunciando immediata disponibilità a un confronto in aula sulla vicenda relativa alla Sanità».

“Abbiamo fatto un lavoro imponente consegnando alla Sicilia una legge di stabilità che affronta tante emergenze e risolve problematiche quali la stabilizzazione dei precari Asu. L’iter è stato farraginoso a tratti perché il ddl originario del governo conteneva solo 60 articoli che, nell’esame delle commissioni e dell’aula, sono lievitati a 135. Era evidente che su alcuni di questi si potessero registrare divergenze tra le forze parlamentari al punto di stralciarli o bocciarli”. Lo affermano i capigruppo di maggioranza a Palazzo dei Normanni, Tommaso Calderone, Eleonora Lo Curto, Totò Lentini, Antonio Catalfamo, Elvira Amata e Alessandro Aricò.

“Nel complesso – aggiungono – la legge di stabilità dà risposte significative a tante categorie che le attendevano, mette in sicurezza i bilanci degli Enti locali, dà copertura alle norme a favore dei disabili e chiude la fase della riscossione autonoma in Sicilia facendo transitare le funzioni all’Agenzia delle Entrate con la salvaguardia dei posti di lavoro per il personale della partecipata regionale. Si conclude un lavoro, anche faticoso, assolto in presenza con tutti i rischi dell’attuale pandemia.

Ai siciliani, a chi produce ed a chi investe, abbiamo assicurato l’attenzione del parlamento anche con misure di ristoro che contiamo di implementare nel più breve tempo possibile. Ancora una volta la maggioranza che sostiene il governo Musumeci dimostra senso di responsabilità e civismo nell’interesse di tutti i corregionali”