Più di un volto commosso, ieri sera, nell’Assemblea regionale siciliana, durante la commemorazione di Emanuele Macaluso, una delle anime del Pci, scomparso a 96 anni, che il governatore Nello Musumeci ha definito “Una delle più raffinate intelligenze della politica italiana, un qualificato esponente della sinistra riformista, un uomo di cultura dagli interessi più vari, un giornalista lucido nell’analisi e implacabile nella denuncia, con il richiamo costante al rispetto degli ultimi, dei non garantiti, dei diseredati, degli emarginati e l’impegno costante nella lotta alla mafia”.
“Ma Emanuele Macaluso – ha aggiunto Musumeci – è stato soprattutto un sindacalista, pronto ad ascoltare sia la voce sommessa che la protesta vibrata”.
Parlando della sua attività all’Ars, Musumeci ne ha ricordato “gli appassionati interventi ormai consacrati agli atti parlamentari per essere lettura e disamina di storici e studiosi” che evidenziano “il suo inquieto animo da migliorista e autonomista all’interno del Partito comunista italiano”.
Il compagno Macaluso
“Il Pd saluta il compagno Macaluso, un grande testimone del suo tempo: quelle lotte, quelle battaglie, il sogno di una Sicilia più giusta vivono nell’impegno dei giovani militanti e nell’azione di un partito che seppure in un tempo difficile ha l’ambizione di mantenere vive e forte le sue radici più profonde”.
Lo ha detto il segretario regionale del Pd e deputato a Sala d’Ercole Anthony Barbagallo durante la commemorazione in aula.
“I militanti e i dirigenti del Pci – ha aggiunto – vanno scomparendo, ma la storia di questo partito non potrà scomparire perché ha segnato per un lungo periodo la storia d’Italia”.
“Essere di sinistra ha avuto un senso perché ha migliorato la vita a milioni e milioni di persone, ma ne è valsa la pena” ha poi sottolineato Barbagallo enunciando una famosa frase di Macaluso.
“In quel ‘ne è valsa la pena’ – ha detto – c’erano la sofferenza, i patemi d’animo, la clandestinità. Macaluso viveva la politica come difesa dei lavoratori, rinascita e come possibilità di riscatto degli ultimi. Il suo impegno e la passione sono ancora fulgido esempio per le giovani generazioni”.
Un riformista che voleva cambiare il modo
“Emanuele Macaluso sarà ricordato come uno degli uomini migliori di questa terra ha generato, un esempio che continuerà a vivere nei suoi scritti, nelle sue memorie, nella sua testimonianza di uomo libero”.
Lo ha detto il deputato regionale Antonello Cracolici ricordando all’Ars lo storico dirigente del Pci.
“Dobbiamo essergli grati – ha continuato – per averci insegnato, con il suo esempio, a essere orgogliosi del nostro essere siciliani e a dare uno sbocco di emancipazione alle mille contraddizioni che segnano la nostra terra. Macaluso era un uomo di sinistra, pragmatico e riformista che ha saputo interpretare la migliore tradizione dei comunisti italiani, mai perdendo di vista l’interesse generale del popolo, quello che noi chiamiamo bene comune. Un riformista che voleva cambiare il mondo con buon senso. Ed è stato un grande antimafioso, consapevole che la vera lotta alla mafia richiede sempre la quotidianità dell’impegno”.
L’applauso della Camera
Anche l’Aula della Camera ha osservato ieri un minuto di silenzio e ha tributato un applauso unanime ad Emanuele Macaluso, l’ex parlamentare del Pci scomparso.
Il presidente Roberto Fico ha sottolineato che Macaluso “è stato uomo orgogliosamente di parte, ma capace di conquistare, con la sua coerenza e la sua onestà intellettuale, la stima di chi era portatore di posizioni profondamente diverse dalle sue”.
“Con Macaluso – ha aggiunto – scompare dunque una personalità di primissimo piano della nostra storia repubblicana”.
Lo sviluppo del Mezzogiorno
Fico ha ricordato anche come Macaluso avesse “dedicato un impegno particolare alle questioni relative allo sviluppo del Mezzogiorno, che considerava centrali per il progresso dell’intero Paese”.
“Come giornalista e come scrittore, ha offerto un contributo originale di analisi e di proposte al dibattito politico ed istituzionale del nostro Paese”, ha concluso Fico.