di Patrizia Penna e Raffaella Pessina
Luigi Sunseri, deputato regionale del M5s, si autodenuncia: “8.564 euro: questa è la mia indennità (netta) di agosto – scrive su Facebook -. Soldi che ho ricevuto sul mio conto corrente, puntualmente come ogni mese, il 24 agosto. Sapete quanti giorni d’aula ho fatto ad agosto? ZERO. Sapete quanti giorni di commissione ho fatto ad agosto? ZERO”.
L’estate, dunque, porta con sé puntualmente la polemica sulla politica che non vuole lavorare quando c’è invece da rimboccarsi le maniche.
Una polemica respinta al mittente proprio da un’ex grillina doc, Angela Foti, vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, che parla di “polemica populista” e spiega in una lunga intervista al Quotidiano di Sicilia le ragioni per le quali il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, non ha ritenuto di poter convocare il Parlamento siciliano in seduta straordinaria.
Onorevole Foti, settembre è appena iniziato. Quali i temi sul tavolo di Sala d’Ercole?
“Mi auguro che sia subito pronta per l’Aula la variazione di bilancio, con la sistemazione di tutta una serie di capitoli che risultano non rispondenti all’esigenza dell’Amministrazione per procedere ai pagamenti vari, primo fra tutti il contingente dei forestali. Io mi auguro che si parta con questo poi questa settimana si dovrebbe riunire la commissione per l’attuazione delle leggi e spero riprenda l’attività di tutte le commissioni per esitare i disegni di legge che ci sono fermi. In commissione Attività Produttive sono pronti gli emendamenti per il ddl cave, con le modifiche richieste dagli operatori del settore. Del resto i ddl si preparano proprio in commissione per poi approdare in Aula per una sorta di ratifica, almeno questo è quello che ci si augura. Sul tema attualissimo dell’emergenza dei profughi afgani, sottolineo che si tratta di un argomento che compete più il governo nazionale, ferma restando la grande vocazione della Sicilia all’accoglienza. Immagino le sedute possano riprendere quando verranno ultimati i lavori all’interno di Sala d’Ercole, presumibilmente entro il 12 o 13 del mese di settembre. La ripresa sarà in un periodo che è nella media di tutti gli altri e il Pd dovrebbe ricordare che quando nella scorsa legislatura erano loro a governare e quando ero nel M5s noi protestavamo sonoramente per la enorme quantità di sedute che andavano a vuoto per diversi motivi”.
Emergenza incendi, la seduta straordinaria all’Ars invocata dai grillini secondo Lei avrebbe potuto cambiare le cose?
“Tutto quello che è prevenzione e il fronteggiare degli incendi che si sono presentati quest’estate come del resto accade ogni anno, penso sia un problema gestionale amministrativo che il Parlamento non avrebbe potuto trattare. Questo genere di attività non penso possa essere tema da trattare in sede di sedute straordinarie e si tratta solo di una polemica populista del grillino Sunseri”.
Non ritiene utile che i deputati si taglino del 30% gli stipendi èer creare un fondi per i siciliani in difficoltà?
“Trovo più utili altre iniziative come quella personale, lo scorso anno durante il lockdown ho provveduto privatamente a fare importanti donazioni ad alcuni comuni con lo scopo di comprare prevalentemente alimenti, donazioni proporzionali alla grandezza dei comuni. Non colgo con grande entusiasmo gli slogan che a volte lanciano i grillini, perché se la politica volesse veramente impegnarsi per la Sicilia dovrebbe reclamare sonoramente con tempi certi che lo Stato ci riconosca la applicazione dello Statuto, in particolare degli articoli della finanza pubblica. Voglio ricordare che l’ultimo accordo, quello di gennaio che permetteva alla Sicilia di spalmare il disavanzo di un miliardo e quattrocento milioni di euro in dieci anni, è stato considerato dal M5s un ‘regalo’ di Conte che aveva salvato la Sicilia. Conte non ha salvato nulla ci ha invece imposto un taglio che quest’anno da tabella mi pare sia di 60 milioni di euro. Conte ha ottenuto dall’Europa più soldi parlando delle disgrazie del Sud. Solo che al momento della ripartizione si è spostata qualche virgola a favore del Nord Italia”.
Onorevole Dipasquale, il deputato grillino Sunseri si autodenuncia: ha preso lo stipendio ad agosto senza lavorare un solo giorno. Ritiene che Micciché avrebbe dovuto raccogliere l’appello del M5s e convocare una seduta straordinaria all’Ars? Il parlamento avrebbe potuto dare un contributo nei giorni più bui dell’emergenza incendi?
“Il problema non è il Parlamento, ma è il governo a cui è demandata l’azione di contrasto e prevenzione degli eventi atmosferici e di emergenza. Il Parlamento serve per le riforme e non per le emergenze. La maggioranza deve esitare finalmente tutte le norme bloccate nei cassetti delle commissioni e portarle in Aula. Purtroppo non siamo noi a decidere l’inizio dei lavori all’Ars, ma la maggioranza e ancora non è stata stabilita una data definitiva. A nostro avviso avremmo dovuto cominciare ieri, e la nostra attività politica sul territorio l’abbiamo già ripresa da diverso tempo. Noi peraltro avevamo chiesto al governo regionale di presentarsi in commissione di merito, ma questo non è avvenuto, quindi ci auguriamo che almeno riprenda subito l’attività. Oramai per gli incendi non è stato fatto nulla per evitarli, e il gruppo Pd aveva dato già nello scorso mese di aprile alcuni suggerimenti per mettere a punto un piano di prevenzione e di tutela del territorio. Ci aspettiamo ora che il governo predisponga un ddl anche di un solo articolo, da inserire nel primo strumento utile, che preveda almeno i ristori per le aziende che sono rimaste danneggiate dagli incendi. Ci auguriamo inoltre che l’assessorato pensi ad una campagna per piantumare le aree distrutte dal fuoco. Oggi però c’è già un’altra emergenza, che è quella delle alluvioni. Se non è stata fatta manutenzione nelle cave, nei torrenti e nei valloni, con le piogge torrenziali, dovute al clima che è ormai cambiato, si verificheranno esondazioni dei fiumi, e frane che arrivano a portare via anche le case”.
Su quali priorità, secondo Lei, dovrà orientarsi il nostro Parlamento alla ripresa dei lavori?
“Sicuramente la prima priorità è quella legata alla sanità e alla lotta al Covid, emergenza che si lega inevitabilmente a un’altra emergenza, quella economica. Il fatto di essere in Sicilia i primi per contagi, trend che ci porteremo anche nelle prossime settimane, e gli ultimi per vaccini, ci mette nelle condizioni di dover chiudere le attività commerciali, a causa delle nuove restrizioni con un governo che non ha fatto nulla per aumentare il numero dei vaccinati per metterci in linea con le altre regioni. Siamo secondi anche alla Calabria che è senza un presidente della regione e quindi in una situazione emergenziale sotto il punto di vista amministrativo. Noi che invece abbiamo una regione regolarmente amministrata, abbiamo un governo che non ha creduto alle vaccinazioni a tal punto che l’assessore regionale al turismo ha dichiarato che non vaccinerà i propri figli. Ognuno può fare quello che vuole ma quando si ricopre un ruolo istituzionale si deve tenere conto dell’influenza delle proprie parole. Il governo quindi non si è impegnato in questa campagna anticovid e solo ora si è accorto del danno che ha fatto. Quindi riapriamo a settembre l’attività politica con questa emergenza. A seguire vi sono tutte le altre questioni in sospeso nel calendario dei lavori a Palazzo dei Normanni tra cui la riforma del corpo forestale, quella della casa, dei consorzi di bonifica, delle province e tutto il pregresso. Manca solo un anno alla fine della legislatura e ad oggi sono passati 4 anni durante i quali si è vista l’assenza di questo governo e di questa maggioranza e non so cosa riusciranno fare in quest’ultimo anno. Certo, la voglia della campagna elettorale sicuramente li metterà in condizioni di fare qualcosa ma quello che è perso ormai è perso”.
Al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micciché, abbiamo chiesto quale sarà l’agenda delle priorità del Parlamento siciliano alla ripresa dei lavori, che verosimilmente avverrà tra il 12 e il 13 settembre.
Presidente Micciché, quali i temi più importanti sul tavolo?
“La prima seduta d’Aula sarà dedicata al fenomeno degli incendi che hanno devastato la Sicilia. è stato già richiesto e non mi tiro indietro. D’altronde, già nella mia precedente esperienza di presidente dell’Ars, convocai una seduta dell’Aula per affrontare il problema degli incendi boschivi”.
Perché non è stato possibile convocare la seduta d’urgenza sull’emergenza incendi? Il Parlamento avrebbe potuto in ogni caso cambiare le cose in quelle fasi concitate dell’emergenza?
“Non è stato possibile convocare l’Ars perché sono in corso a Sala d’Ercole lavori per l’adeguamento informatico delle singole postazioni dei deputati con l’installazione dei microfoni e dei tablet, per evitare che emendamenti e subemendamenti siano presentati su fogli di carta volanti che rallentano l’attività legislativa. I lavori proseguiranno per qualche altro giorno ancora. Intanto, però, ho chiesto al governo regionale di trasmettere prima possibile gli atti relativi al bilancio ed alla finanziaria che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno. Senza ricorrere all’esercizio provvisorio”.