Politica

Ascesa e crisi dei MeetUp, da risorsa a punto debole del M5s

“Ci hanno definito setta, carrozzone, ma in realtà credo che il Movimento abbia riportato la politica in strada e tra la gente”. Sarebbe proprio questo il ruolo dei MeetUp secondo Salvatore Siragusa, deputato questore in quota 5 stelle all’Ars.

“Prima – aggiunge – il cittadino normale non poteva aprire la porta ed entrare in una sezione di partito, ma dovevi essere selezionato e beneficiare dei soliti inviti ai salotti della politica. Vero è che, attraverso televisione e social, ormai tutto è comunicazione ma alla fine quanto contano i banchetti e il dialogo. Con il berlusconismo, attivismo e ideologia sono morti”.

Opinioni a parte, cosa resta dei meetup, i punti di incontro – virtuali e reali – dove la base pentastellata si confronta su i più importanti temi all’ordine del giorno? A livello nazionale – spiega Siragusa – con l’incrementarsi del numero di attivisti eletti e diventati portavoce, si registra una diminuizione numerica sul territorio”. Complice “il timore dei cittadini a metterci la faccia, se nei grandi centri abitati c’è un ricambio generazionale, manca invece in quelli più piccoli”. La traslazione dal ruolo di attivista a portavoce, dunque, ha di fatto creato una sorta di emergenza in casa 5 stelle. “Quando ti trovi in un contesto umano che non è controllato in nessun modo – sottolinea Siragusa – diventa complicato governare tutti i processi decisionali”.


Lo stato di salute dei MeetUp catanesi

Attualmente a Catania ci sono tre meetup, tutti vicini al Movimento, ma ognuno con una propria identità: quello di via Filocomo, un altro in via Grasso e il 101”. A parlare è la “veterana” Lidia Adorno, capogruppo M5s nel Consiglio comunale di Catania e storica attivista del partito fondato da Beppe Grillo.

“Il Movimento – sottolinea Adorno – è un’altra cosa rispetto ai MeetUp”. Tra i primi segnali degni di nota c’è il simbolo. “Quest’ultimo – spiega la consigliera – appartiene al Movimento e ai portavoce che non hanno più MeetUp di appartenenza, ma sono di tutti”. Il primo meetup etneo nacque nel 2007, quando ancora il Movimento nemmeno esisteva, “era più una forma di associazionismo – sostiene Adorno – ci chiamavamo ancora ‘Amici di Beppe Grillo’”.

Secondo la consigliera alla guida del gruppo consiliare più numeroso del Consiglio comunale etneo, il calo dei consensi non è da imputare al ricambio generazionale ma alla legge elettorale, che permette la coalizione di più liste di supporto a un unico candidato. Un vero problema per il Movimento che, fino a un anno fa, non accettava alleanze. “Andare a competere con una sola lista – conclude Adorno – contro tante coalizioni diventa particolarmente complicato”.