Società

Asili nido, in Sicilia la copertura è solo al 13%: target europeo ancora lontano

Non solo economia, infrastrutture e occupazione: il divario tra Nord e Sud dell’Italia – Sicilia compresa – continua a restare marcato anche per quanto riguarda l’offerta educativa e, nel dettaglio, l’offerta di asili nido e servizi integrativi per la prima infanzia. Lo rimarca il report realizzato dall’Istat e pubblicato dall’Istituto lo scorso 23 novembre.

Asili nido, c’è la ripresa post Covid

Nello studio si prendono in considerazione i dati che fanno riferimento all’anno educativo 2021/2022, periodo di ripresa per quanto riguarda l’offerta dopo le difficoltà causate dall’emergenza pandemica da Covid-19.

A livello nazionale si è registrato un incremento di 1.780 posti, ma le richieste di iscrizione nelle strutture sono rimaste per buona parte insoddisfatte. La maggior parte delle domande inevase riguarda proprio il Mezzogiorno: si parla di 66,4% nel pubblico e 48,7% nel privato.

La mancata copertura del Sud Italia

Per quanto riguarda la copertura dei posti disponibili, il Centro Italia e il Nord-Est del paese si distinguono con il 36,7% e il 36,2%, in linea con l’obiettivo del 33% dei bambini residenti da raggiungere entro il 2010, così come fissato dal Consiglio Europeo di Barcellona nel 2002. Leggermente sotto – ma comunque vicino al target – è il dato del Nord-Ovest con il 31,5%.

Le dolenti note riguardano invece il Sud e le Isole. In questo caso, infatti, la percentuale si presenta pressoché dimezzata con il 16% e il 16,6%. Cifre molto lontane, nonostante siano stati compiuti dei piccoli passi in avanti rispetto agli anni precedenti.

Asili nido, Sicilia nelle retrovie

A livello ragionale la differenza tra le varie zone del Paese si rivela ancora più evidente. L’Umbria comanda la graduatoria con il 43,7% di copertura, immediatamente seguita dall’Emilia Romagna (41,6%), dalla Valle d’Aosta e dalla Provincia Autonoma di Trento (41,1%). Al di sopra del target si posizionano le Regioni di Toscana (38,4%), Friuli Venezia Giulia (36,8%) e Lazio (36,1%).

E il Sud Italia? La situazione, come detto in precedenza, muta totalmente. La Calabria fa registrare il 14,6%, per la Sicilia si parla del 13% e per la Campania non si va oltre l’11,7%. La Sardegna è invece la “mosca bianca”, con un 32,5% che la rende la Regione del Mezzogiorno che si posiziona meglio in questa classifica.

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