Ragusa

Asp Ragusa, +8 per cento di accessi ai Pronto soccorso

RAGUSA – Un aumento degli accessi al pronto soccorso, l’otto per cento in più rispetto ai dati passati. È questo uno dei dati estrapolati, qualche giorno fa, durante la conferenza dei sindaci iblei alla presenza del commissario straordinario Asp Fabrizio Russo e del direttore sanitario Asp Raffaele Elia.

Incremento del 18% di accessi al Pronto soccorso di Ragusa

L’appuntamento, che si è svolto presso il municipio di Ragusa, è servito alla presentazione di una serie di dati, tra cui appunto l’aumento dell’otto per cento degli accessi nei Pronto soccorso della provincia, con un incremento del 18 per cento nel solo Pronto soccorso di Ragusa. Solo al 14 per cento di questi accessi, però, ha fatto seguito un ricovero ospedaliero.

“Più che un aumento diffuso delle emergenze – ha commentato l’assessore comunale alla Sanità e presidente regionale Federsanità Anci Giovanni Iacono – è più plausibile ipotizzare un diverso atteggiamento dei pazienti, evidentemente più propensi a rivolgersi al Pronto soccorso anche quando basterebbe rivolgersi al proprio medico di famiglia. È opportuno quindi prevedere azioni di sensibilizzazione con tutti i vari soggetti coinvolti, dai medici di medicina generale alla stessa popolazione”.

Nel corso dell’incontro l’Amministrazione comunale ha riproposto il tema della riduzione a Ragusa dei servizi del centro disturbi cognitivi e demenze (CDCD) e del centro diurno alzheimer, con l’impegno, assunto dal commissario Asp Fabrizio Russo, di affrontare la problematica ed effettuare un incontro apposito nel giro di qualche settimana.

Il problema del centro disturbi cognitivi

“Il centro disturbi cognitivi solo nel 2023 – ha proseguito l’assessore Iacono – ha registrato oltre 5.500 prestazioni, a dimostrazione dell’impatto in tante persone e famiglie: è una questione prioritaria”. Altri argomenti all’ordine del giorno sono stati quello relativo alle ambulanze del 118 medicalizzate e la patologia del linfedema.

“È stato fatto rilevare che sempre più spesso il medico manca e vi è un solo infermiere al quale dovrebbe essere affiancato altro assistente oltre l’autista – ha aggiunto ancora l’assessore -. La conferenza dei sindaci e i vertici dell’Asp incontreranno, a stretto giro, i vertici della società per l’esercizio dell’urgenza sanitaria (SEUS) dalla quale dipende il servizio 118.

Criticità anche per la patologia del Linfedema

L’altra questione è quella di garantire la continuità assistenziale per la grave patologia del Linfedema e di altre patologie correlate al sistema linfatico. Le persone colpite da questa patologia invalidante hanno disagi ulteriori causati dalle prestazioni che vengono assicurate in maniera discontinua e invece richiedono la presa in carico del servizio fisioterapico. La direzione Sanitaria ha assicurato che provvederà a dare soluzione estendendo il servizio che oggi ha principalmente la sede specializzata di Comiso”.

Dibattito sulla Radioterapia all’ospedale Maria Paternò Arezzo

Importante anche il dibattito sui locali della Radioterapia all’ospedale Maria Paternò Arezzo: la conferenza dei sindaci considera angusti, non idonei e non sufficienti i locali e si ha la preoccupazione che non appena si dovrà installare l’acceleratore lineare di ultima generazione acquistato dall’Asp con i fondi Pnrr, i problemi si ingigantiranno. Si è chiesto quindi alla direzione sanitaria di trasferire la Radioterapia all’Ospedale Giovanni Paolo II.