Con la circolare n. 28 dello scorso 14 marzo 2023 l’Istituto per la Previdenza Sociale (INPS) rende note le novità relative agli assegni spettanti ai lavoratori che hanno persone a carico e relative alla perequazioni delle pensioni.
Prima di trattare degli ammontari degli assegni familiari relativi al corrente anno 2023 è opportuno ricordare brevemente in che cosa consiste il trattamento di famiglia di cui ci stiamo occupando.
Innanzitutto occorre dire che nel tempo ad esso sono state date varie denominazioni ed è stato corrisposto in diverse misure. Tali denominazioni sono: assegni familiari, assegno per il nucleo familiare e dal 1° marzo 2022 assegno unico e universale.
Tale assegno è corrisposto per i figli minorenni e per i maggiorenni fino al 21° anno di età se frequentano corsi di studio o di formazione oppure senza limite di età se disabili, per il coniuge, per gli ascendenti, per i fratelli e sorelle ed i nipoti che risultano a carico del lavoratore.
La misura di tale trattamento di famiglia per il corrente anno 2023 è dei seguenti:
Le pensioni sono annualmente rivalutate in base all’aumento dei prezzi al consumo delle famiglie di operai ed impiegati calcolato dall’ISTAT (Istituto nazionale di statistica), il quale ha determinato per il corrente anno 2023 tale aumento in ragione da un minimo del 2,336% ad massimo del 7,3% da calcolarsi in modo inversamente proporzionale all’ammontare della singola pensione (cioè: più alta è la pensione meno sarà la rivalutazione).
Maggiori informazioni sull’argomento si potranno avere consultando la suddetta circolare dell’INPS.