Arriva l’assegno per genitori disoccupati o monoreddito con figli disabili. Vale fino a 500 euro al mese ed è stato previsto dalla circolare n. 471 del 31 gennaio 2022 l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). Ecco tutte le regole e i requisiti per ottenerlo.
Hanno diritto al contributo in argomento quei genitori che possiedono i seguenti requisiti:
a) essere residente in Italia;
b) disporre di un ISEE in corso di validità non superiore a 3.000 euro;
c) essere disoccupato o facente parte di una famiglia monoparentale;
d) fare parte di un nucleo familiare, come definito ai fini ISEE, in cui siano presenti figli a carico con disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%.
Il beneficio è corrisposto dall’INPS, su domanda del genitore, con cadenza mensile. Ha un importo di 150 euro mensili ed è riconosciuto dal mese di gennaio di ogni anno, per l’intera annualità. Qualora il genitore abbia due o più figli con il grado di disabilità detto sopra, l’importo riconosciuto sarà pari rispettivamente 300 euro o a 500 euro mensili complessivi.
La domanda per l’ottenimento del contributo in parola deve essere presentata annualmente dal genitore secondo le modalità e le scadenze stabilite dall’INPS con propria circolare per via telematica. E secondo i modelli predisposti dall’Istituto.
La domanda dovrà essere corredata dalla dichiarazione dello stesso genitore interessato, il quale dovrà dichiarare sotto la propria responsabilità il possesso dei requisiti detti a proposito dalla concessione del contributo. L’INPS, verificata la regolarità dell’istanza, provvederà a erogare il contributo all’interessato.
Il riconoscimento dell’assegno decade qualora venga meno uno solo dei requisiti necessari per la sua concessione. Oppure per:
a) decesso del figlio;
b) decadenza della responsabilità genitoriale;
c) affidamento del figlio a terzi.
Il genitore ha l’obbligo di comunicare tempestivamente all’INPS l’eventuale verificarsi di una delle cause di decadenza. Nel caso in cui a causa di controlli o verifiche emerga il mancato possesso dei requisiti, il beneficio è immediatamente revocato, ferma restando la restituzione di quanto indebitamente percepito e l’applicazione delle sanzioni per ciò previste.
Nel caso di ricovero del figlio con disabilità presso istituti di cura di lunga degenza o presso altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica, il beneficiario del contributo qui detto ha l’obbligo di informare tempestivamente l’INPS che provvederà a sospende l’erogazione di tale contributo per tutto il periodo di ricovero.
Premesso che il beneficio in argomento è riconosciuto nel limite di spesa di 5 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, qualora tali risorse non fossero sufficienti a soddisfare tutte le richieste si darà la priorità ai richiedenti con ISEE più basso.
A parità di reddito ISEE si darà la priorità ai richiedenti appartenenti a nuclei familiari con figli con disabilità di grado grave e, infine, a seguire ai richiedenti con figli con disabilità di grado medio.
È utile sottolineare che al fine di consentire la tempestiva erogazione del contributo in esame sono considerate inammissibili le istanze mancanti dell’autocertificazione dello stesso genitore che attesti sotto la propria responsabilità il possesso dei requisiti elencati nel paragrafo relativo alle condizioni per la concessione del contributo.
Salvatore Freni