Cambia l’assegno unico. Gli importi saranno più alti grazie alla rivalutazione di legge, ma in tanti si chiedono a quanto ammonta l’incremento e da quando scatterà. L’Inps lo ha chiarito attraverso le indicazioni operative. In sostanza l’ente è pronto a riconoscere gli aumenti in base alla rivalutazione legata all’aumento del costo della vita che sarà resa nota con decreto ministeriale.
A partire da febbraio 2023 e “fatto salvo il diritto ad eventuali aumenti spettanti a decorrere da gennaio”, l’assegno unico sarà erogato con la rivalutazione di legge. Non saranno tutti a beneficiarne però, come chiarisce l’Inps. L’adeguamento, infatti, sarà solo per le famiglie più numerose con figli piccoli e chi ha figli disabili, come prevede la legge di bilancio.
Per il 2023, come ha specificato l’Inps, è previsto l’aumento del 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno 4 figli, che sale a 150 euro mensili a nucleo.
Previsto anche l’aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni per i quali l’importo spettante per ogni figlio aumenta del 50%, per livelli di Isee fino a 40.000 euro.
Con la legge di bilancio è stato dato l’ok anche all’aumento del 50% dell’assegno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce Isee di riferimento, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.
La manovra interviene anche in favore dei nuclei con figli disabili, disponendo la corresponsione a regime degli aumenti che erano stati riconosciuti nel corso del 2022. La maggior parte delle famiglie con figli non si vedrà, quindi, adeguare l’assegno all’inflazione. “L’Inps è già pronta a riconoscere le maggiorazioni e la rivalutazione degli assegni” ha annunciato Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps. Gli importi definitivi saranno comunicati con una successiva circolare dell’Inps”.ì