Economia

Assegno unico familiare, 250 euro a famiglie con figli sino a 21 anni

L’assegno unico familiare “arriva il primo luglio, 250 euro al mese con una maggiorazione per i disabili”. Il premier Mario Draghi conferma data e importo dell’assegno unico familiare, la misura di sostegno che arriverà a partire dal primo luglio.

Nei giorni scorsi era stata la ministra Elena Bonetti a delineare le caratteristiche del provvedimento. “Per le famiglie con figli – aveva spiegato il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia – la prospettiva è sapere che da luglio partirà l’assegno unico universale, sul quale ritengo io da oggi possiamo investire anche di più di quello che avevamo preventivato”, ha aggiunto.

A chi spetta

L’assegno spetta a tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro: nella cifra confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia.

Maggiorazione per le famiglie con figli disabili

Nel caso di figli con disabilità la maggiorazione non potrà essere inferiore al 30% o superiore al 50% e sarà graduata in base al grado di disabilità.

Il beneficio verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza.

Dai 18 anni, una parte accreditata ai figli

Dai 18 anni di età, inoltre, una somma ridotta rispetto all’assegno potrebbe essere accreditata direttamente al figlio se:

– è iscritto all’università; è un tirocinante; è iscritto a un corso professionale; svolge il servizio civile; svolge un lavoro a basso reddito.

Requisiti per ottenere l’assegno unico

L’assegno unico sarà riconosciuto a cadenza mensile. Per averne diritto dovranno essere rispettati i seguenti requisiti:

  • l’assegno è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva;
  • l’assegno spetta anche ai genitori single con figli fiscalmente a carico;

Anche per i cittadini Ue ed extra Ue

Per i soggetti cittadini UE o Extra UE è necessario:
avere il permesso di soggiorno (per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale);
versare l’Irpef in Italia; vivere con i figli a carico nel nostro Paese; essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.