PALERMO – Le problematiche inerenti alle aziende artigiane della nostra regione sono state al centro di un incontro svoltosi presso la sede di Confartigianato Imprese Sicilia, tra il presidente regionale dell’associazione Daniele La Porta, il segretario regionale della stessa Andrea Di Vincenzo e l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo. Presenti anche Filippo Ribisi, vice presidente nazionale di Confartigianato e tutta la dirigenza delle associazioni territoriali. Durante l’incontro sono stati anche presentati i dati del report dell’Osservatorio economico di Confartigianato attinenti alle piccole e medie imprese siciliane, artigiane e non.
Sui temi trattati nel corso dell’iniziativa “A colloquio con…” l’assessore Tamajo ha rilasciato un’intervista esclusiva al Quotidiano di Sicilia.
Assessore, come risulta dai dati del report dell’Osservatorio economico di Confartigianato, la Sicilia ha il primato negativo per tasso di inflazione, ad ottobre 2022 in Italia; è quartultima nel 2022 per crescita del PIL. Che tempi ci sono per supportare la piccola e media imprenditoria siciliana?
“Il Pil e l’inflazione sono degli indicatori molti importanti per misurare lo stato di benessere economico di un Paese ed è certo che per far crescere la nostra economia, superato il flagello della guerra in Ucraina, occorre uno sforzo straordinario su più fronti. In riferimento alle imprese siciliane dico che la politica deve ascoltare maggiormente l’economia e l’imprenditoria, asse portante della nostra società. Può risultare una ovvietà, ma è sempre utile ricordarlo, senza le aziende il Paese non sta in piedi. Lo Stato deve fare di più per le aziende, riducendo la burocrazia, leggi, regolamenti e norme che s’inventa in ogni momento. La Regione siciliana ma più specificatamente l’Assessorato alle attività produttive ha messo in campo progetti volti a concedere agevolazioni, in forma di contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato, per la realizzazione di investimenti tesi a sostenere la crescita e l’innovazione (grazie a una dotazione finanziaria di 71 milioni di euro a valere sul Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 e di 34 milioni di euro a valere sul Programma operativo complementare 2014-2020). Ho dato mandato ai miei Uffici di fare uscire i bandì con celerità affinchè si possano dare risposte immediate a tante piccole e medie imprese”.
Per quanto riguarda il caro-bollette qualcosa da parte della Regione si è mosso, come ha detto il presidente regionale di Confartigianato, ma occorrono soluzioni a lungo termine. Che interventi avete in programma?
“Ormai non si sente parlare d’altro che di rincari delle materie prime tra questi, il mercato dell’energia elettrica e del gas è tra i protagonisti. Usciamo da due anni di pandemia in cui siamo passati dal raggiungere i prezzi più bassi della storia a toccare i livelli massimi mai visti ed il tutto culmina con la recente guerra tra Russia e Ucraina che ci porta a vivere delle condizioni di mercato che mai avremmo potuto immaginare. In questo scenario, in sintonia con i vari interventi finanziari messi in atto dal Governo nazionale che hanno permesso di ‘limitare’ gli aumenti delle bollette ci siamo attivati per erogare il ‘Bonus Energia’, grazie ai 250 milioni che il governo Schifani ha affidato al dipartimento delle Attività produttive per aiutare gli imprenditori della nostra Isola a fronteggiare il caro-bollette. Siamo al lavoro sugli avvisi da rendere pubblici nei prossimi giorni e dare così respiro alle realtà aziendali nei vari comparti produttivi e alle tante famiglie che vi ruotano attorno”.
Quali iniziative pensate di attuare in particolare a favore dei giovani, per incentivarli a fare artigianato in Sicilia?
“C’è la necessità di un cambio di passo per le attività produttive, in contrasto all’approccio troppo statico delle scorse legislature. Nel primo trimestre del 2023 avvieremo una serie di bandi per le imprese siciliane, in modo da accrescere la competitività nel territorio. Se in passato l’Amministrazione ha fallito con alcuni bandi è per la mancanza di semplificazione e per l’eccessiva burocrazia”.
Pensate ad accordi con qualche Ente per supportare gli imprenditori piccoli e medi?
“Credo che l’IRCA frutto della fusione tra IRCAC e CRIAS, che avverrà entro il mese di marzo, potrà essere quell’istituto finanziario virtuoso, pronto a rispondere alle esigenze degli artigiani e delle piccole e medie imprese. I miei Uffici stanno vigilando affinché siano rispettati i tempi di fusione degli Enti”.