I costi dell’assicurazione Rc auto per i siciliani continuano a salire in maniera inesorabile. Secondo l’Ivass, l’autorità amministrativa indipendente per la vigilanza sulle assicurazioni, in Sicilia il premio medio nel primo trimestre del 2023 si è attestato sui 345,20 euro, con una variazione su base annuale del +4,2%. Con queste cifre, la regione si trova al settimo posto nella classifica regionale per rincaro, e al dodicesimo posto per importo del premio medi. La cifra maggiore si paga, come ormai da tradizione, in Campania, con 469,70 euro, mentre la regione più economica è la Valle d’Aosta, dove si scende 288,90 euro.
La Sicilia propone al suo interno una certa varietà di situazioni diverse. Se Palermo si presenta come la provincia più costosa, con un premio medio di 351,90 euro, e un aumento percentuale su base annua del 5,1%, è Messina la provincia più costosa, con un premio di 372,20, ma allo stesso tempo segna la percentuale di aumento annuale più bassa della regione, fermandosi a 2,7%. Dall’altra parte, la provincia più economica è Enna, dove si spendono “appena” 269,40 euro, con un aumento annuo del 4,5%, seguita da Agrigento, a 299,20 euro, e una variazione del 3,4% rispetto al primo trimestre del 2022.
Sono ormai tre i trimestri consecutivi di crescita dei prezzi dell’rc auto: “Si è passati da 352,90 euro del secondo trimestre 2022, il punto più basso raggiunto – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – a 367,5 euro, con un rialzo di 14 euro e 60 cent, +4,14%. Considerando il prezzo dello stesso trimestre dell’anno precedente, così da non risentire della stagionalità, la situazione non cambia: il prezzo aumenta da 353,4 a 367,5, +4%, +14 euro e 10 cent”. Una inversione di tendenza veramente preoccupante, rispetto alla lunga serie positiva per le famiglie, partita nel lontano 2014, da quando, di anno in anno, fino al 2022, erano stati segnati soltanto decrementi, anche piuttosto importanti, del costo dell’assicurazione Rc auto: “Insomma, un pessimo segnale: l’ennesima stangata a carico delle famiglie” conclude Dona.