“Con profonda amarezza mista a incredulità, apprendiamo la scelta di cancellare la rappresentanza dell’identità femminile dalla Giunta della Regione Sicilia. Una scelta che fa assurgere la nostra regione tra le ultime in Italia per democrazia paritaria.”
Inizia con queste dure parole la lettera che Aidda, l’Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti di Azienda ha inviato al Presidente della Giunta regionale siciliana, Nello Musumeci subito dopo aver appreso della totale assenza di donne nella nuova giunta appena nominata.
“La parità di genere e la maggior partecipazione femminile alle cariche pubbliche, al mondo del lavoro e della impresa – continua la missiva firmata dalla Presidente nazionale Antonella Giachetti e dalla Presidente della Delegazione Sicilia Ornella Laneri – non è solo una questione di equità, costituzionalmente garantita, ma è oggi una necessità urgente per l’intera società civile che si appresta ad affrontare una crisi economica e sociale senza precedenti.
E’oggi un investimento strutturale urgente e necessario per generare un sistema nuovo, sostenibile, prospero ed inclusivo, che possa beneficiare dell’imprescindibile apporto delle peculiarità femminili. La invitiamo pertanto a porre in essere tutti gli atti necessari per rimediare ad una scelta che vìola il principio costituzionale di uguaglianza tra i generi e che si pone in contrasto con la stessa legge regionale n.26 del 2020 che all’art.3 dispone per le prossime legislature che la nomina degli assessori da parte del Presidente debba essere effettuata “assicurando che ogni genere sia rappresentato in misura non inferiore ad un terzo”.
Tale scelta iniqua risulta ancor più anacronistica se si guarda al fermento europeo e mondiale che invoca e auspica un maggior protagonismo delle donne nei ruoli apicali politici ed economici”.
“Ci auguriamo altresì che ella voglia prendere drasticamente le distanze dalle affermazioni sessiste pronunciate dal deputato regionale Vincenzo Figuraccia per giustificare la scelta di escludere le donne dalla giunta regionale: un linguaggio e un pensiero culturalmente arretrati e inaccettabili che mortificano il lavoro degli uomini e delle donne che si battono tutti i giorni contro gli stereotipi di genere.
Scriviamo questo appello a nome delle donne siciliane -che oggi rappresentano oltre 50% della popolazione isolana- ogni giorno costrette a misurarsi con disparità di genere, disparità di salario, discontinuità di occupazione femminile, e che meritano di essere degnamente rappresentate e ascoltate, pronte a dare il proprio apporto alla società per generare un nuovo sistema economico e sociale, in cui la parità – concludono – sia solo uno strumento per ottenerlo.”
Aderiscono, condividendo la suddetta richiesta: Cristina Busi – Presidente sezione Alimentari Confindustria Catania; Marcella Cannariato – Coordinatrice Sicilia Fondazione Bellisario; Matilde Cifali – Presidente Terziario Donna Confcommercio Catania; Maria Pia Piricò Gioia – Presidente Sicilia Confagricoltura Donna; Monica Luca – Coordinatrice Donne Impresa Confindustria Catania; Alessandra Oddi Baglioni – Presidente Nazionale Confagricoltura Donna; Valentina Picca Bianchi – Presidente nazionale donne imprenditrici FIPE.