Sanità

Astrazeneca, verso lo sblocco con cautele per soggetti a rischio

Oggi è il giorno della verità per AstraZeneca, quando nel pomeriggio gli esperti dell’Ema, probabilmente in una conferenza stampa dal quartier generale di Amsterdam, daranno il loro parere sul siero della casa anglo-svedese dopo lo stop cautelativo alle somministrazioni in oltre 16 Paesi europei, Italia inclusa, in seguito ai casi sospetti di trombo-embolia.

L’attesa per il responso nelle capitali, a partire da Roma, è fortissima. Ma i segnali appaiono incoraggianti. L’Oms ha ribadito che “il numero di eventi gravi verificatisi a seguito di vaccini contro il Covid-19 è stato estremamente basso rispetto ai milioni di inoculati. E’ importante che le campagne di immunizzazione continuino”.

Sulla stessa linea il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù. “Attendiamo con fiducia, quello che si può anticipare forse è che l’Ema può vedere se c’è qualche popolazione a rischio che può prendere il vaccino con un po’ più di cautela. Abbiamo bisogno dei vaccini, cerchiamo di essere ottimisti”.

Intanto l’Ue si prepara ad una nuova stretta sull’export dei vaccini verso il Regno Unito. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen si è detta pronta ad “usare ogni strumento” per ottenere reciprocità e proporzionalità nelle esportazioni degli immunizzanti.

“Siamo nella crisi del secolo, occorre accelerare” con le inoculazioni. E sul banco degli accusati è ancora una volta Londra, che ha prontamente rigettato tutti gli addebiti. Dagli stabilimenti nell’Unione sono stati esportati 41 milioni di dosi a 33 Paesi, in particolare 10 milioni al Regno Unito, primo Stato in termini di export di vaccini e territorio in cui sorgono due degli stabilimenti di AstraZeneca, che da contratto dovrebbero produrre per i 27. Ma dei 180 milioni di dosi pattuite entro giugno ne arriveranno solo 70.

“Serve reciprocità. Non sta tornando indietro nulla all’Ue”, ha avvertito von der Leyen, sottolineando che “se la situazione non cambierà” in tempi rapidi, Bruxelles valuterà se collegare l’autorizzazione all’export al “livello di apertura” degli altri Paesi. L’obiettivo Ue resta comunque di vaccinare il 70% degli europei entro l’estate, cioè oltre 200 milioni di adulti.