Lavoro

Asu Sicilia, nuova fase dopo ok a risorse per 4571 stabilizzazioni

“Esprimiamo apprezzamento per il contributo che la V Commissione ha dato nell’iter legislativo e che continua a dare in stretto raccordo con l’Assessore al Lavoro, Antonio Scavone, ed il competente Dipartimento, efficacemente diretto dall’Ingegnere Sciacca”.

Fp Cgil Sicilia, attraverso i suoi massimi vertici regionali, ha partecipato all’Audizione sulla problematica che riguarda i lavoratori Asu, per i quali si apre una fase nuova dopo la recente approvazione in Aula dell’Articolo 46 della Legge di Stabilità.

Nella norma ci sono infatti le risorse sufficienti ad avviare i processi di stabilizzazione dei 4.571 lavoratori per il triennio di vigenza della stessa, ma anche per gli anni successivi.

“Le comunicazioni dell’Assessore Scavone circa l’interlocuzione avviata con la segreteria tecnica del Ministro Orlando ci rassicurano – affermano il Segretario Generale Gaetano Agliozzo, il Segretario regionale Massimo Raso e il Coordinatore regionale ASU Salvo Musolino – adesso è necessario determinare, con precisione, tutti gli step e il relativo cronoprogramma per arrivare alla effettiva immissione in organico di questi lavoratori ed affrontare i problemi ancora aperti”.

In particolare la delegazione Fp Cgil Sicilia, nel corso dell’incontro, ha individuato essenzialmente quattro questioni su cui concentrare prioritariamente le attenzioni.

“Il primo tema è quello relativo all’assegnazione agli enti dei lavoratori. Entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della Legge – sottolineano Agliozzo, Raso e Musolino – il Dipartimento deve provvedere a consumare questo passaggio sulla base di protocolli o convenzioni. Questo deve valere, a maggior ragione, per la Regione Siciliana che ha sia Lavoratori in ‘utilizzazione diretta’, come nel caso dei Beni Culturali, sia Lavoratori in utilizzazione in Enti Regionali, il cui rapporto finora è stato intermediato da soggetti terzi (cooperative, associazioni). La Regione deve dare l’esempio stabilizzando questi Lavoratori celermente ed incrementando il numero delle ore.

“Altro aspetto rilevante – aggiungono – è rappresentato dall’inquadramento dei lavoratori. Occorrerebbe ribadire agli Enti che, posto il livello minimo di inquadramento assunto anche per la quantificazione del contributo regionale, è facoltà degli Enti, in relazione ai bisogni ed alle disponibilità, incrementare il livello. Il terzo punto si riferisce ai lavoratori nel ‘privato sociale’ che, sulla base di un recente studio del Dipartimento Lavoro, sono stati quantificati in 691.

Nella realtà molti di loro lavorano per Enti pubblici (molti nelle Scuole, qualcuno in Enti regionali, alcuni nel mondo ecclesiale). Giudichiamo positivamente alcune proposte di utilizzazione emerse nel dibattito della Commissione.

Entro il prossimo 31 ottobre coloro che oggi sono in utilizzazione presso il cosiddetto ‘privato sociale’, potranno chiedere, qualora lo stesso non provveda a stabilizzarli, di essere utilizzati presso Enti pubblici, ma, per rendere esigibile questo diritto di scelta, occorre sapere dove poter far la relativa domanda.

Il Dipartimento faccia allora una sorta di interpello agli Enti per arrivare a determinare un ‘Elenco di Enti disponibili’”.

“Infine abbiamo posto l’accento sulla fuoriuscita dal bacino, per la quale gli interessati potranno esercitare l’opzione entro 60 giorni dalla data di pubblicazione della Legge – precisano Agliozzo, Raso e Musolino – ma per farlo è necessario che ciascuno dei 4.571 Lavoratori ASU sappia in che modo sarà possibile godere di tale diritto e cosa gli spetta. Analogo ragionamento vale per chi vorrà accedere all’assegno sociale e richiedere la differenza di trattamento fino al 70^ anno di età.

Ai Lavoratori ASU rinnoviamo l’appello a stare ora più che mai vicini al sindacato – concludono Agliozzo, Raso e Musolino – poiché le settimane che seguiranno saranno decisive per realizzare concretamente l’agognata stabilizzazione. Nelle prossimi giorni, su queste tematiche, continueremo ad incalzare i sindaci e tutti gli Enti Utilizzatori affinché definiscano le procedure di stabilizzazioni entro il 2021”.