TRAPANI – La grande Atm e la piccola FuniErice? È la sfida-dilemma della politica trapanese. O meglio, lo scenario futuro con i relativi rapporti di forza.
L’Atm è del Comune di Trapani. Si occupa di trasporto pubblico locale – linee autobus comunali ed in convenzione con altri Comuni – e di parcheggi a pagamento in città. Il sindaco Giacomo Tranchida ha deciso di pensare in grande: via l’amministratore unico, al suo posto un consiglio di amministrazione (tre componenti per Trapani, compreso il presidente – amministratore delegato, due per gli altri Comuni che intendono aderire al progetto) e porte aperte ad Erice, Paceco e Favignana, che entreranno nella stanza dei bottoni della nuova Atm. Si tratta soltanto di un primo passo. L’obiettivo è più ambizioso: una holding di settore che faccia da catalizzatore e da fornitrice di servizi per il territorio. In grado di entrare anche nelle dinamiche regionali se qualche norma in materia sarà modificata dal Parlamento siciliano. Come quella delle concessioni per il trasporto turistico.
L’altra faccia della medaglia è la FuniErice, al 50% del Comune di Erice e con l’altro 50% nelle mani del Libero Consorzio Comunale. È la società che si occupa dell’impianto che porta in vetta. Il suo vertice ha chiesto di poter gestire i parcheggi a pagamento che però il Comune – dopo avere rescisso il contratto con la Soes – intende affidare all’Atm.
La FuniErice vorrebbe utilizzare gli introiti delle strisce blu per rispondere ad una richiesta dell’amministrazione ericina: i trenini in centro storico. Comune e vertice societario si sono seduti ad un tavolo di concertazione, passando dal braccio di ferro al confronto ma non è stata ancora delineata una sintesi. Le due società – è sempre più evidente – rischiano di entrare in regime di concorrenza, almeno per alcuni servizi.
Il socio ex Provincia è disponibile a consegnare la gestione delle strisce blu alla FuniErice ma prima ha chiesto di potersi confrontare su un piano industriale che, al momento, non c’è. Ma è comunque il Comune ericino a dare le carte in questa difficile partita per il rilancio del trasporto pubblico locale. Ha scelto di far parte della grande Atm, ma deve pensare anche al suo 50% di FuniErice.
La società ha bilanci in attivo e tante potenzialità inespresse per far fronte agli equilibri finanziari: non prende un solo euro dal Comune per il suo servizio, a differenza dell’Atm che viene “pagata” dall’amministrazione trapanese. Lo scenario è aperto a diverse soluzioni e le mediazioni sono in corso. Ma l’ultima parola, in questo caso, spetta al Comune di Erice.