Sanità

Audio “rubato”, il dg La Rocca al Qds: “Fiducia su relazione degli ispettori”

PALERMO – Audio “rubato” al dirigente generale del Dipartimento della Pianificazione Strategica, Mario La Rocca e mozione di sfiducia all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Solo poche settimane fa a Sala d’Ercole si discuteva del presunto broglio sul numero dei posti letto di terapia intensiva messi a disposizione dalla Regione siciliana per l’emergenza pandemica da Covid-19.

Una tempesta in un bicchier d’acqua? Lo abbiamo chiesto allo stesso La Rocca che ci ha fatto sapere che prima di rilasciare dichiarazioni, preferisce aspettare la relazione degli ispettori inviati dal Ministero della Salute negli ospedali dell’isola proprio per verificare il numero dei posti di terapia intensiva dedicati al Covid.
Una posizione condivisibile e che mira certamente a fare leva su fatti concreti per chiudere definitivamente una vicenda intricata che poteva avere risvolti politici clamorosi.

Una vicenda intricata che è partita da una registrazione audio su una chat di Whatsapp con i direttori generali di Asp e aziende ospedaliere, di Mario La Rocca, che ha scatenato numerose polemiche.
Nell’Audio “rubato” La Rocca “invitava” i direttori delle Asp ad attivare i posti di terapia intensiva. Le polemiche si sono scatenate soprattutto sull’ipotesi e sul timore che vi fosse una forte differenza tra i numeri inseriti registrati dalla Regione siciliana sulla piattaforma Gecos, e l’effettiva disponibilità dei posti letto nei nosocomi.

A circa un mese di distanza dalla visita degli ispettori, che si sono recati nell’Isola per le opportune verifiche, non si conoscono i risultati e lo stesso ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia nel corso di un question time tenutosi alla fine di novembre, aveva detto di essere in attesa di quelle valutazioni. Del resto la procedura prevede che gli ispettori, dopo il loro rientro a Roma, presentino una relazione al ministero.

Anche l’assessorato regionale alla Salute, interpellato dal Quotidiano di Sicilia ha fatto sapere di non voler esprimere alcuna valutazione prima di conoscere i risultati dell’ispezione. “Non è serio da parte mia parlare di fatti che vedono impegnate le istituzioni nazionali a monitorare la nostra azione”, aveva già detto giorni fa l’assessore al ramo Ruggero Razza. Lo stesso assessore, al quale veniva contestata la gestione della seconda ondata della pandemia da Covid-19, era stato oggetto di una mozione di censura firmata dalle opposizioni di centrosinistra e discussa a fine novembre dall’Assemblea regionale siciliana. Mozione che è stata respinta con 36 voti contrari e 25 favorevoli.

Sulla tempistica delle risultanze delle ispezioni che dovrebbero essere rese note dal ministero della Salute, dall’assessorato fanno sapere che in Campania, regione in cui sono stati gli ispettori ben prima della Sicilia, i risultati sono arrivati dopo una ventina di giorni, ma che le criticità sono emerse subito, al contrario del caso Sicilia, di cui ancora non si sa nulla, e l’ipotesi è che non vi debbano essere riscontri negativi sui numeri dei posti letto Covid. La certezza resta però legata alla relazione degli ispettori che si spera possa essere resa nota entro la fine dell’anno.