Siracusa

Castello Svevo di Augusta, i lavori continuano a far discutere

SIRACUSA – I lavori di ristrutturazione e restauro del Castello Svevo sono stati al centro di una seduta del Consiglio comunale di Augusta. Vi hanno preso parte, da remoto, anche i rappresentanti delle Associazioni culturali, del mondo accademico, e dell’assessorato regionale ai Beni culturali. Da segnalare l’assenza della Sovrintendenza ai Beni culturali di Siracusa, fatto che ha suscitato non poco disappunto tra molti dei presenti e che è stato stigmatizzato dallo stesso sindaco, Giuseppe Di Mare.

“Il restauro del Castello Svevo è un occasione unica per poter restituire questo monumento alla città – ha detto Di Mare -. Dobbiamo anche chiederci che cosa vogliamo farne dopo il suo restauro. Potrebbe diventare un museo militare ed ospitare il museo della Piazzaforte, il museo delle carceri. Questi 5 milioni non sono altro che una prima parte di finanziamenti che renderanno solo parzialmente fruibile il Castello. Pertanto dobbiamo trovare i rimanenti finanziamenti per una sua completa riqualificazione”.

Gli interventi successivi si sono incentrati sulla sorte delle superfetazioni carcerarie di fine ‘800. Queste ultime, infatti, nel progetto redatto dalla Sovrintendenza aretusea dovrebbero essere demolite per evitare che con il loro peso compromettano la struttura originaria, d’epoca federiciana, del maniero. I docenti universitari, Giuseppe Brunetto Baldi e Eugenio Magnano di San Lio, Enzo Parisi di Legambiente Augusta, Giampiero Lo Giudice di La Gisira di Brucoli, e Salvo Romano della Società Augustana di Storia Patria si sono dichiarati a favore della demolizione delle sovrastrutture carcerarie.

Di parere opposto Italia Nostra Augusta con Jessica Di Venuta e la, docente di restauro dei monumenti, Renata Prescia, che, esprimendo dubbi sul progetto, ha detto: “È privo degli elaborati riguardanti il consolidamento della struttura e questa è una violazione delle norme in essere e della carta del restauro. La scienza negli ultimi anni è andata avanti. Si può consolidare tutto”.

Che siano necessarie delle indagini geognostiche lo afferma, da tempo e in ogni sede, anche Mariada Pansera di Archeoclub Augusta che propone un restauro parzialmente conservativo.

“Chiediamo un’azione di consolidamento e potenziamento dal basso con l’installazione di barriere soffolte – dichiara Pansera – e chiediamo le cosiddette Deep injection, l’iniezione di materiale espansivo all’interno del terreno con lo scopo di consolidarlo, incrementando la capacità portante sotto le fondazioni”.

Il capo di gabinetto dell’assessore ai Beni culturali, Riccardo Guazzelli, ha risposto: “L’assessore Samonà non vuole perdere i finanziamenti e vuole effettuare i lavori. Gli interventi saranno preceduti da una attenta indagine diagnostica per avere un quadro completo delle condizioni attuali del Castello. Dopo la fase di conoscenza del monumento si passerà a quella di consolidamento delle strutture del piano terra ed al loro restauro. Quindi verranno effettuati tutti gli interventi per la destinazione d’uso museale e per la sicurezza dei visitatori. Le demolizioni saranno effettuate alla luce delle nuove indagini. L’Assessorato auspica un percorso condiviso con la città”.

Al termine della seduta è stato approvato da tutti i consiglieri presenti il seguente documento: “I consiglieri comunali auspicano ed invitano la Regione Siciliana a recuperare i finanziamenti necessari per il recupero totale del maniero, con la rifioritura della diga frangiflutti e la conseguente restituzione alla città del suo monumento simbolo”.