Dopo l’approvazione del “ritocco” per i deputati, tocca ai 17mila stagionali: approvato l’articolo della Finanziaria. Dopo l’aumento per i deputati approvato ieri insieme al bilancio interno dell’Assemblea regionale e a quello che presto – stando alle parole del governatore Schifani – riguarderà i sindaci, ecco che stanno per arrivare nuovi “ritocchi” per alcune categorie di lavoratori siciliani. È il caso ad esempio dei Forestali, una platea di circa 17mila stagionali per i quali la Regione, all’articolo 4 della Finanziaria, ha previsto una spesa complessiva superiore ai 240 milioni di euro l’anno.
Ma non è finita qui. Un comma di quell’articolo prevede infatti un contributo di circa 22,5 milioni di euro. A cosa servirà? Stando al testo della norma, i soldi serviranno per il “recepimento del contratto collettivo nazionale di lavoro riguardante gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria”. Questi lavoratori che oggi sono in carico al Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale dell’Assessorato all’agricoltura e al Comando del Corpo forestale della Regione siciliana.
Il finanziamento, in particolare, verrà utilizzato in parte per l’adeguamento e in parte per garantire agli stessi Forestali gli arretrati per gli anni 2021 e 2022.
E dopo i Forestali toccherà allo storico bacino degli Asu, lavoratori precari che oggi vengono impiegati nei luoghi d’arte siciliani e nei Comuni dell’Isola. Lo strumento utilizzato in questo caso, come prevede l’articolo 6 della Finanziaria, è quello dell’integrazione oraria, fino a un massimo di 36 ore settimanali. In questo caso, l’adeguamento prevede una spesa per la Regione di 17,5 milioni di euro.
Passa all’Ars la norma della finanziaria sugli Asu ma il governo va sotto due volte. Dopo una lunga discussione, Sala d’Ercole ha approvato l’articolo 6 della finanziaria che aumenta il sussidio per gli Asu, incrementando le ore di lavoro fino a un massimo di 36 settimanali. I precari interessati sono quelli impegnati negli enti locali e nei beni culturali mentre restano esclusi quelli del privato sociale. L’Aula approva ma il governo, con voto palese, va sotto su due sub-emendamenti – il primo ottiene 29 voti favorevoli e 27 contrari; il secondo 31 favorevoli e 30 contro – su cui aveva espresso parere contrario insieme alla Commissione Bilancio e che estendono lo stanziamento dei fondi anche al 2024 e 2025.
“Si tratta di un grandissimo successo – dice il capogruppo della Dc all’Ars Carmelo Pace – Adesso questi lavoratori dei Beni culturali e degli enti locali, che rappresentano una risorsa per gli uffici, riusciranno a percepire uno stipendio mensile dignitoso”. “Grazie ad un emendamento del M5S arrivano i fondi (tre milioni e 600 mila euro) per gli anni 2024 e 2025 – aggiunge il capogruppo Antonio De Luca – Il risultato del voto palese da me richiesto ha mandato sotto la maggioranza facendo così approvare quello che non esito a definire un atto di civiltà in attesa della stabilizzazione di questi lavoratori”.
“Grazie al nostro contributo – affermano i deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord – oltre 4 mila lavoratori Asu impiegati presso gli enti locali potranno lavorare serenamente per i prossimi anni. Abbiamo dato un segnale forte di vicinanza ad una categoria di lavoratori che è sempre stata bistratta e che rischiava di subire per l’ennesima volta una discriminazione ingiustificata”.
“Forestali ed Asu: già nelle prime battute dell’esame della legge di stabilità a sala d’Ercole, il Pd – con le opposizioni – ha saputo dare risposte concrete a queste due categorie che però devono essere impiegate di più e meglio dalla Regione e dalle amministrazioni locali”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars a proposito dei due emendamenti delle opposizioni approvati questa mattina dall’Aula nel corso dell’esame della manovra finanziaria.
Nel corso del pomeriggio, invece, il Governo potrebbe presentare un emendamento per sbloccare i crediti del Superbonus, così come richiesto a gran voce ieri dal Movimento cinque stelle attraverso il deputato Angelo Cambiano e dal Pd attraverso il deputato Nello Dipasquale.