“L’aumento del costo della Tari, sebbene in misura dimezzata rispetto a quanto previsto precedentemente (a Catania è andata peggio), certifica due cose: la prima è che c’erano dei fondi di cui nessuno aveva notizia da cui attingere per mitigare gli aumenti; la seconda è che per le imprese cittadine ci sarà comunque un ulteriore aggravio dei costi, in un momento in cui dopo la pandemia sanitaria ci troviamo già a fronteggiare quella energetica”.
Lo afferma la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, commentando l’approvazione della delibera sull’aumento della Tari da parte del Consiglio Comunale di Palermo, che aggiunge: “Attendiamo di conoscere nel dettaglio il contenuto della nuova delibera, per capire quale sarà il nuovo aggravio, augurandoci intanto che, a fronte di un aumento, corrisponda finalmente una decente qualità del servizio”.
“Molte aziende oltretutto attendono ancora i tanto sbandierati rimborsi Tari per il periodo della pandemia 2020 e 2021, riconosciuti dallo Stato, visto che abbiamo dovuto pagare la tariffa intera nonostante la chiusura forzata per lunghi periodi.
Come sempre, per i cittadini è difficile trovare chiarezza nei meandri della burocrazia. A chi toccherà garantire il rimborso?” “In ogni caso – conclude la Di Dio – riteniamo indispensabile che tutta la materia, riguardante tributi e servizi, venga affrontata in modo organico e progettuale con le associazioni di categoria che possono dare un reale contributo in termini di idee e soluzioni ed evitare ulteriori stangate”.