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Automobilista insulta due vigilesse: loro si vendicano e gli fanno rubare l’auto

Due vigilesse della polizia locale di Bari sono state sospese dal servizio. Per quale motivo? Sulle loro teste pende l’accusa di aver chiesto aiuto ad alcuni esponenti dei clan criminali della città per vendicarsi di un automobilista che le aveva insultate in strada dopo un diverbio. La vicenda è stata scoperta durante l’inchiesta “Codice interno” che ha portato alla luce pesanti collusioni politico mafiose a Bari e i legami tra clan, politici e imprenditori locali con l’arresto di ben 130 persone.

Le vigilesse chiedono aiuto a clan per “punire” una persona

Le due vigilasse, secondo l’accusa, si sarebbero avvalse dell’aiuto di un fedelissimo del clan Parisi di Japigia, chiedendogli di intervenire per punire una persona che aveva rivolto nei loro confronti frasi pesanti dopo essere stato fermato in strada per aver ignorato un semaforo rosso. L’uomo sarebbe intervenuto per vendicare il torto subito e all’automobilista, poco dopo, fu rubata la macchina.

Le vigilasse, secondo quanto emerge dall’inchiesta, avrebbero contattato almeno cinque volte il malvivente. Anche se non ci sono prove dirette che il furto dell’auto sia opera dello stesso uomo contattato dalle due vigilesse, gli investigatori sostengono di avere “buone ragioni per ritenere che la vecchia utilitaria” sia “stata rubata per ordine” del fedelissimo del clan “come ritorsione al comportamento irriguardoso tenuto dall’uomo nei confronti delle vigilesse”.

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