“Questa autonomia differenziata inizia a scricchiolare, perché non ci sono i soldi per garantire i cosiddetti LEP”, lo ha detto il sindaco di Taormina e leader di Sicilia Vera e Sud chiama Nord, Cateno De Luca, nel corso di una diretta video pubblicata sulla propria pagina Facebook.
L’ex primo cittadino di Messina punta ancora il dito contro la riforma costituzionale promossa dal ministro degli Affari Regionali Roberto Calderoli e appoggiata dalla Regione Siciliana.
“Non ci sono le risorse per stabilire quello che Calderoli avrebbe ipotizzato” di realizzare con il suo disegno di legge.
De Luca sottolinea che “questa autonomia differenziata è una grande putt**ata che fa saltare il sistema Italia. Noi potremmo pure stabilire di volere un’altra Italia: è una questione si scelta, bisogna scegliere che tipo di Italia vogliamo. Se quella che è prevista dalla nostra Costituzione oppure quella del liberi tutti”.
“Se è quella del liberi tutti, sapete che faccio io? Prendo un’accetta e taglio tutte le condotte che portano il petrolio dalla Sicilia al resto d’Italia. Cominciamo da qua. Quasi il 50% del petrolio utilizzato in Italia viene raffinato in Sicilia. Qua ci rimangono i danni ambientali, i morti e nient’altro. E la benzina in Sicilia la paghiamo più cara delle altre Regioni”, ha aggiunto Cateno De Luca.
“Nell’autonomia che dobbiamo mettere in campo tagliamo le condotte e teniamoci il petrolio qua, così mettiamo a disposizione, quasi gratuitamente, a costo veramente ridicolo, la materia prima alle aziende che investono in Sicilia”, ha proseguito il sindaco di Taormina.
De Luca aveva già proposto una “soluzione” simile in occasione di un suo intervento nel corso della trasmissione televisiva di La7 “L’aria che tira”, rispondendo alle parole di Roberto Castelli, presidente dell’associazione Autonomia e Libertà. Nel corso della trasmissione, sempre De Luca aveva definito “criminale” il disegno di Calderoli.
“Chi è stato abituato a vivere con il minimo, come da noi, non capisco perché si deve accontentare a vita del minimo. No, parliamo di uniformità sia dal punto di vista dei servizi sia di costi”, ha aggiunto il leader di Sicilia Vera.
Foto di repertorio