Politica

Autonomia: la Lega non arretra, tensioni nella maggioranza

“Dai Stelle ci sono solo alibi – scrive Stefani -, dicano se non vogliono l’autonomia che è in contratto. Stasera i 5 Stelle in consiglio dei ministri si prenderanno la responsabilità di negare al Paese una riforma che avvicina finalmente le decisioni e quindi il controllo ai cittadini e che mira a garantire servizi migliori senza sprechi da Nord a Sud”.

“Purtroppo – continua – la confusione e le insicurezze pre elettorali dei grillini e del loro leader fanno male al Paese, Un giorno dicono che il testo dell’Autonomia non c’è, il giorno dopo dicono che fa male al Sud, quindi il testo lo hanno letto, visto che lo criticano senza mai però dire nulla di concreto. Un giorno che solo il Nord si arricchirà, oggi invece che fa male al Nord. Chissà cosa diranno domani… Nell’attesa che si chiariscano le idee – osserva ancora il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia – ricordo che i cittadini che hanno votato al referendum e le Regioni meritano rispetto. Il lavoro che è stato fatto e al quale tutti i ministeri hanno partecipato per mesi è serio ed equilibrato e l’autonomia è un punto imprescindibile del contratto di governo”.In tema di regionalismo differenziato, tra il fronte del Sì e le ragioni del No, si colloca la posizione del Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, secondo il quale l’Autonomia potrà considerarsi un fatto positivo solo a condizione che si prevedano meccanismi di perequazione a favore del Sud, chiaramente svantaggiato.

“L’autonomia richiesta dalle Regioni del Nord  – ha detto Musumeci – non mi spaventa se non si dimentica – come richiama il presidente Mattarella – che la nostra è e deve essere una comunità coesa e solidale. Ne ho parlato molte volte con il presidente Giovanni Toti, che sta facendo un grande lavoro, e con il presidente Attilio Fontana, un uomo di governo serio e di grande esperienza. Se autonomia vuole dire responsabilità, nessuno può sottrarsi ma la giusta risposta sta nel cosiddetto principio di perequazione. Il Sud deve recuperare un differenziale di investimenti con il Nord. Che si fa?”. Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in una intervista sul quotidiano Il Tempo.

Tornando a parlare del recente anniversario dello Statuto siciliano, il governatore ribadisce che “é stato usato molto male, per un verso, ed è stato impedito nella sua integrale attuazione, per altro verso”.

“Abbiamo aperto un tavolo con il governo nazionale – afferma Musumeci – ma anche noi dobbiamo fare mea culpa e correggere storture enormi. La scorsa settimana il mio governo ha avviato due azioni importanti: abbiamo ridotto di oltre duecento le posizioni dirigenziali e abbiamo approvato in Parlamento una norma sullo snellimento delle procedure burocratiche. E’ la strada giusta”.