CATANIA – Con l’inizio di settembre si avvia la procedura di licenziamento per circa 700 dipendenti stagionali che lavorano appena 3 mesi l’anno negli 11 Consorzi di Bonifica siciliani ed entro il mese in corso non potranno essere più di supporto ai quasi 300 lavoratori stagionali rimasti in forza lavoro, ma che andranno a casa, per fine contratto, tra ottobre e dicembre» commenta il segretario nazionale Sifus Consorzi di Bonifica, Ernesto Abate. «Si tratta di classe operaia che integra la carenza delle piante organiche ridotte anche del 60% in alcuni territori, rispetto al reale fabbisogno per garantire il corretto servizio irriguo all’utenza consortile. Disagi – commenta Abate – che aumentano di anno in anno anche con l’inesorabile erosione naturale delle reti di distribuzione.
Inutili quelle misure tampone che producono la possibilità di prorogare i contratti di lavoro per una decina di giorni aggiuntivi, perché servono solo ed esclusivamente ad illudersi in qualcosa che realmente non modifica i dati oggettivi, nel dover spingere sulla riforma del settore, passando attraverso un semplice turn over.
«Questo – conclude il segretario nazionale Sifus Consorzi di bonifica – è un impegno per il quale il SIFUS, giorno 8 settembre 2020 alle ore 12 nella sede dell’assessorato a Palermo è chiamato a rappresentare e per il quale non arretrerà di un passo!