Continua a far discutere la lista delle dottorande hot dell’Università degli Studi di Palermo girata tra le chat degli studenti dell’ateneo del capoluogo su WhatsApp. In merito alla ribalta della notizia, risalente in realtà allo scorso febbraio, è intervenuta Maria Saeli di Azione:
“Ciò che desta più preoccupazione rispetto a questa vicenda è il silenzio assordante avuto fino ad ora. Poche voci e per lo più di forma – afferma la Saeli – I silenzi, le offese travestite da commenti goliardici, la differenza tra uomo e donna (anche in ambito universitario) sono solo alcuni degli ostacoli con cui ancora oggi ci si scontra quotidianamente.”.
“Pensare alla donna non come collega ma come numero, valutarne le misure anziché le capacità, sono solo alcuni dei tanti stereotipi machisti con cui tante professioniste si scontrano negli ambienti di lavoro – prosegue Maria Saeli di Azione – Bene hanno fatto le associazioni studentesche a denunciare e condannare questo atto di violenza sulle donne. Ci si auspicherebbe anche da parte dell’Ateneo provvedimenti consequenziali piuttosto che una semplice censura che risulterebbe più formale che sostanziale.”