PALERMO – Durante l’emergenza Covid si è reso palese come le famiglie italiane e soprattutto siciliane abbiano avuto bisogno di supporto nella gestione della vita familiare in funzione lavorativa. Nel 2020 sono 50.687 le richieste di bonus baby-sitting presentate nel solo territorio siciliano, accolte nell’80,3% dei casi, per un importo totale di 37 milioni di euro.
I dati sono stati rilevati dall’Inps ed elaborati dall’Osservatorio Domina sul lavoro domestico e la Fondazione Leone Moressa. Con tali numeri, la Sicilia si pone al nono posto tra le regioni della penisola, e al terzo posto, dopo Calabria e Basilicata, per numero di richieste presentate dal personale sanitario. Mediamente la percentuale di beneficiari nel personale sanitario è del 14,1%.
In termini assoluti, il maggior numero di domande presentate riguardano la Lombardia, con 282.268 richieste, accolte nell’82,8%, e il Veneto, con 160.811 istanze, accolte nell’85,9%. Il Veneto è anche la regione con il più alto tasso di domande accolte. La regione che ha presentato invece meno domande è la Valle d’Aosta, con 2.307 istanze, accolte nell’82,4% dei casi, per un totale di 1,39 milioni di euro.
L’altra misura dei bonus domestici del 2020 ha visto come beneficiari in Sicilia ben 13.254 richiedenti, con l’erogazione di quasi 13 milioni di euro. Anche in questo caso, è stata la Lombardia la regione ad aver ricevuto il maggior numero di contributi, quasi 45 milioni per 45.217 beneficiari, seguita dal Lazio con 31 milioni e mezzo di euro per 31.917 richiedenti.
Si è trattato di un periodo veramente difficile per moltissime famiglie, che hanno dovuto affrontare insieme la trasformazione improvvisa della propria vita lavorativa, in condizioni mai vissute prima, oltre che un lockdown, che ha investito l’intera popolazione, stravolgendone la vita.
Il bonus baby-sitting, erogato dall’Inps mediante il ‘Libretto Famiglia’, prevedeva un importo massimo di 1.200 euro per nucleo familiare, cifra che saliva a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato, da utilizzare per prestazioni di assistenza e sorveglianza dei figli nel periodo di chiusura dei servizi educativi scolastici. In Italia, nel 2020, sono state presentate 1,3 milioni di domande, con un tasso medio di accoglimento dell’82,6%. L’importo complessivo concesso ammonta a 815,43 milioni di euro.
Un’altra misura introdotta dal decreto Rilancio è stata l’indennità Covid-19 per lavoratori domestici non conviventi con il datore di lavoro. La misura straordinaria di sostegno era finalizzata a supportare i lavoratori domestici in condizioni di difficoltà economica causata dal protrarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, attraverso un’indennità di 500 euro sia per il mese di marzo sia per il mese di aprile 2020.
I beneficiari complessivi sono stati 216 mila, per un importo complessivo di circa 212 milioni di euro. Grazie all’introduzione dei benefici, la dinamica delle assunzioni e delle cessazioni riguardanti il lavoro domestico attraverso il ‘Libretto Famiglia’ è drasticamente cambiato tra il 2019 e il 2020: nel 2019 il numero di lavoratori domestici assunti tramite ‘Libretto Famiglia’ aveva sempre oscillato tra 6 mila e 11 mila unità, senza scostamenti di rilievo.
Nel 2020, invece, tale indicatore ha registrato un picco improvviso nel mese di marzo, superando le 100 mila unità, e ha continuato a crescere fino a giugno, quando ha superato le 300 mila unità. Nei mesi estivi tale numero ha cominciato a diminuire, tornando nell’ordine delle 10-13 mila unità a partire da settembre.
Confrontando la media di beneficiari mensili tra il 2019 e il 2020, l’aumento è stato di 11,5 volte, con picchi nelle regioni del Sud, di oltre 30 volte. Tra i lavoratori beneficiari del ‘Libretto Famiglia’, oltre il 70% sono donne.