Economia

Banche, in Sicilia protagoniste della ricostruzione post-pandemia

Conti correnti, azioni, bot e btp, polizze: nei salvadanai delle famiglie ci sono quasi 5.000 miliardi di euro.
È L’italia del risparmio, l’analisi condotta dalla Fabi, sindacato bancario, a confermare che la pandemia ha stravolto tutto, persino la ricchezza delle famiglie e la loro già spiccata propensione al risparmio.
In due anni, gli italiani hanno accumulato 16 miliardi al mese in più: se da un lato la crisi ha incrementato il risparmio precauzionale degli italiani, questa non ha tuttavia frenato le preferenze per gli investimenti finanziari, in parte rivolti all’accumulo di liquidità per preservare il futuro ancora incerto.

Tra conti correnti e contanti, le famiglie italiane hanno accumulato oltre 153 miliardi in più sotto forma di depositi, con una crescita dell’11% circa da inizio pandemia. Un dato che conferma una rinnovata preferenza per la liquidità anche per il 2021 e la prevalenza di strumenti liquidi e depositi nelle casseforti delle famiglie.
I depositi bancari, che ammontano complessivamente a 1.604 miliardi, si sono trasformati quindi nel ‘mattone’ degli italiani con più del 30% della ricchezza finanziaria degli italiani parcheggiata sui conti correnti, seguiti dai prodotti assicurativi (1.206 miliardi) e dai titoli azionari (1.062 miliardi), cresciuti del 10% in due anni.

Il quadro tracciato dalla Fabi nel rapporto “L’Italia del risparmio” è estremamente utile al fine di avviare una riflessione sull’impatto che questi numeri e queste nuove tendenze hanno avuto sul ruolo delle banche.
“L’enorme disponibilità di risorse finanziarie da parte delle famiglie – sottolinea Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi – conferma l’esigenza di una consulenza professionale che solo le lavoratrici e i lavoratori bancari possono garantire ai risparmiatori: in questo senso il ruolo delle banche, come perno finanziario del sistema-Paese, deve proseguire in futuro anche nell’imminente trasformazione dello stesso settore bancario che non deve tralasciare, nei piani industriali che verranno presentati nei prossimi giorni e mesi, l’attenzione ai territori, alle imprese e alle famiglie”.
“La crisi del Covid – spiega ancora Sileoni – ha reso le famiglie italiane meno propense al consumo, facendo accrescere la tendenza a risparmiare, stavolta per i timori legati proprio all’emergenza sanitaria ed economica degli ultimi due anni”.

Si tratta, spiega quindi il leader sindacale, di “risorse importanti che possono essere fondamentali, quelle dei risparmiatori, che possono essere determinanti anche per la ripresa economica, se ben indirizzate”, conclude Sileoni.

La ricchezza delle famiglie può essere considerata solo una faccia della medaglia. L’altra è rappresentata dalle imprese. Anche per loro è iniziata la difficilissima fase della ricostruzione post-pandemica. La crisi sanitaria ed economica, infatti, ha aperto scenari inediti in relazione alla capacità delle banche di favorire lo sviluppo del territorio.

Ed è da qui che parte il viaggio del Quotidiano di Sicilia, che si articolerà in più puntate, e che servirà a conoscere le strategie messe in atto in Sicilia dagli istituti di credito che “vivono” il territorio e di cui conoscono criticità ma soprattutto potenzialità.

LEGGI LE INTERVISTE

– Carmelo Piscopo, Direttore centrale Banca Sant’Angelo

– Giuseppe Nargi, Direttore regionale Intesa Sanpaolo

– Salvatore Malandrino, Responsabile Regione Sicilia di UniCredit