PALERMO – Sono 244 le “Bandiere del gusto” di Coldiretti in Sicilia per il 2019 su un totale di 5.155 diffuse su tutto il territorio nazionale.
La nostra regione, famosa in tutto il mondo per le sue specialità e l’enogastronomia, si piazza con questa cifra nuovamente all’undicesima posizione, la stessa dell’anno scorso. Il censimento effettuato dall’associazione a tutela degli agricoltori, riguarda le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e in Sicilia, spiccano in modo particolare gli alinuzzi (piccole scamorze di latte vaccino che riproducono nella loro forma animali autoctoni) e la manna, uno straordinario dolcificante naturale a basso contenuto di glucosio e fruttosio che si ottiene dagli alberi di frassino.
La parola a Francesco Ferreri, presidente regionale di Coldiretti che ha evidenziato l’importanza delle tradizioni culinarie della nostra terra, beni da salvaguardare e tutelare nel tempo e in questo senso assume grande rilievo la graduatoria realizzata anche per quest’anno dall’associazione, anche per quel che riguarda lo sviluppo del turismo.
“Le bandiere del gusto – ha dichiarato il numero uno di Coldiretti Sicilia – costituiscono un serbatoio immenso di sapienza e capacità tramandato da generazioni che segnano la memoria di un popolo e che sottolineano la nostra diversità dove pochi chilometri di distanza bastano a modificare un gusto. Si tratta – ha continuato – di un patrimonio che va salvaguardato anche alla luce delle scelte dei turisti che non solo vogliono gustare le pietanze siciliane ma poi scelgono il souvenir enogastronomico per ripetere le esperienze vissute.
L’acquisto di prodotti tipici, come ricordo dalle vacanze, è diventato ormai il mood del villaggio. – ha affermato ancora il presidente regionale di Coldiretti – Basta vedere come il centro delle città si stia trasformando in una grande vetrina enogastronomica dove si trova, dal cibo di strada di cui la Sicilia è capofila, all’eccellenza per varietà e sapori”.
A balzare in testa alla classifica delle “Bandiere del gusto” è la Campania con 531 specialità tipiche, seguita dalla Toscana (461) e dal Lazio (428). Subito dopo si collocano l’Emilia-Romagna (396) e il Veneto (374) davanti al Piemonte con 342 specialità e alla Liguria con 299 prodotti; seguono ancora la Puglia, con 285 specialità, la Calabria (269), la Lombardia (249).
Sotto la nostra terra che, ribadiamo, annovera 244 prodotti tipici, troviamo la Sardegna con 205 specialità, il Trentino Alto Adige (195), il Friuli-Venezia Giulia (177), il Molise (159), le Marche (153), l’Abruzzo (148), la Basilicata (135), la Provincia Autonoma di Trento (105), l’Alto Adige (90), l’Umbria (69), la Valle d’Aosta con 36 specialità.
La graduatoria delle “Bandiere del gusto” è stata presentata in occasione dell’apertura del Villaggio del Contadino, al Castello Sforzesco nel capoluogo lombardo, con oltre dieci mila agricoltori, mercati contadini, agrichef, con le ricette storiche ed esposizioni ad hoc per far conoscere e salvare i tesori nascosti del Made in Italy.
“Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura e una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio”, ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini che ha messo in evidenza “la necessità di difendere questo patrimonio del Made in Italy dalla banalizzazione e dalle spinte all’omologazione e all’appiattimento verso il basso dell’offerta alimentare anche turistica”.