Inchiesta

Bankitalia, “Pil Sicilia torna a crescere ma la sfida è rendere strutturale la ripresa”

Torna a crescere l’attività economica in Sicilia. E il dato rassicurante che emerge dalla nota ‘L’economia della Sicilia – Aggiornamento congiunturale’ redatta dalla sede di Palermo della Banca d’Italia e illustrata ieri in conferenza stampa.
“Dalla primavera 2021 l’attività economica in Sicilia è tornata a crescere, favorita dall’accelerazione della campagna di vaccinazione e dal progressivo allentamento delle misure di restrizioni anti Covid – sottolinea il direttore della sede regionale di Banca d’Italia Pietro Raffa – Per il primo semestre registriamo una crescita dell’economia del 7%, un dato di poco inferiore a quello nazionale ma sicuramente positivo. Inoltre le informazioni che abbiamo ci inducono a guardare favorevolmente anche ai mesi successivi”.

Turismo, lontani i livelli pre-pandemia

Tra gennaio e agosto gli arrivi e le presenze di turisti sono cresciuti rispettivamente del 24,9 e del 37,1 per cento sullo stesso periodo del 2020. L’aumento ha interessato sia la componente domestica sia, in misura più sostenuta, quella straniera che era diminuita maggiormente lo scorso anno. In tutti i mesi del 2021 i pernottamenti di turisti sono stati inferiori a prima della pandemia: tra giugno e agosto le presenze di italiani si sono portate in linea con quelle del 2019, mentre quelle di stranieri hanno rappresentato circa il 39 per cento del dato pre Covid. L’incremento dei flussi turistici si è riflesso anche sul traffico aeroportuale di passeggeri, cresciuto del 40,4 per cento nei primo otto mesi dell’anno, e su quello portuale che ha registrato un aumento del 13,1 per cento nel primo semestre.

Occupazione, 65mila posti di lavoro in più nel 2021

La crescita riguarda tutti i settori dell’economia, dall’industria ai servizi. “La ripresa – evidenzia la nota – si è riflessa anche in un miglioramento dei livelli occupazionali. Nel settore privato non agricolo, nei primi otto mesi dell’anno, è stato attivato, al netto delle cessazioni, un numero di posti di lavoro alle dipendente superiore anche a quello realizzato nelle stesso periodo del 2019, in particolare nei settori maggiormente colpito dall’emergenza sanitaria, quali turismo e servizi ricreativi, e in posizioni con contratti a termine”.

Stando al rapporto, nei primi 8 mesi del 2021 sono stati creati circa 65 mila posti di lavoro, a fronte dei 39 mila nello stesso periodo del 2020 e dei quasi 53 mila del 2019. Per Bankitalia “la ripresa delle posizioni lavorative è dovuta in particolare alle attivazioni nette di contratti a termine, pari a circa l’80 per cento del totale” mentre “alla crescita di quello a tempo indeterminato ha contribuito la risalita delle trasformazioni di impieghi già in essere, tornate sugli stessi livelli registrati nei primi 8 mesi del 2019”.

Oltre i quattro/quinti del totale dei posti di lavoro nei settori maggiormente colpiti dalla pandemia: turismo, arte, cultura, sport, tempo libero e altri servizi. “Le aspettative per i prossimi sei mesi, sia delle imprese in senso stretto dia dei servizi, sono caute: il saldo tra chi prevede una crescita e chi una diminuzione delle ore lavorate è pari a 13 punti percentuali: poco più dei 2/3 prefigura un livello di ore uguale a quello attuale”. Aumentate del 19,5 per cento le partite Iva in Sicilia nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; le domande di Naspi sono state 98 mila in calo rispetto al 2020 (-4,9%). Nei primi nove mesi sono state autorizzate 59 milioni di ore di cassa integrazione.

Superbonus spinge edilizia privata

Nel 2021 l’attività delle imprese delle costruzioni in Sicilia è cresciuta “vigorosamente”.
“Il settore delle costruzioni – sottolinea il direttore della sede regionale di Bankitalia – ci consegna dati positivi anche migliori rispetto a quelli pre pandemia, sia nel settore dell’edilizia privata che nella componente pubblica”. Tra gennaio e luglio 2021 le ore lavorate denunciate alle casse edili presenti in Sicilia sono aumentate di oltre il 50 per cento rispetto al 2020 quando l’attività si era fortemente ridotta a causa del lockdown. “Il livello delle attività- evidenza la nota – è stato nettamente superiore anche rispetto a quello prevalente prima della pandemia sia nel comparto delle opere pubbliche sia nell’edilizia privata che ha beneficiato dei bonus fiscali”.
Secondo i dati Enea-Ministero della Transizione ecologica al 30 settembre 2021 gli interventi relativi al Superbonus sono stati poco meno di 3.500 per un importo complessivo di oltre 513 milioni di euro, il 6,8 per cento del totale nazionale. Aumentano nel 2021 anche le compravendite di immobili residenziali con un incremento rispetto al 2020 del 65,2 per cento.

Sostegno al reddito per il 12,4% famiglie

Nel 2021 in Sicilia è cresciuto ulteriormente il numero delle famiglie che ha beneficiato di un sostegno al reddito. A giugno i nuclei di percettori di Reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza sono stati quasi 249mila, un dato superiore rispetto a quello registrato nel 2020. Queste famiglie rappresentano il 12,4% di quelle residenti nella regione.

Export 16,4% famiglie

Tornano a cresce le esportazioni in Sicilia, dopo il brusco calo dell’anno scorso. Nel primo semestre di quest’anno, l’incremento è stato del 16,4%. Più della metà è rappresentato dalle vendite di prodotti petroliferi, in rialzo del 20,2% per via di un incremento dei prezzi medi.

Pietro Raffa al QdS: “La sfida per il futuro è trasformare la ripresa contingente in ripresa strutturale”

Direttore Raffa, aggiornamento congiunturale dell’economia della Sicilia: emergono notizie incoraggianti per i siciliani?
“Sicuramente incoraggianti nel senso che dalla primavera del 2021 l’economia siciliana ha ripreso a crescere. I dati positivi riguardano entrambi i settori, sia l’industria che i servizi. L’indagine che noi svogliamo presso le 128 imprese del campione, che hanno sede in regione e che hanno più di venti dipendenti ci dice che il fatturato è cresciuto per la maggioranza di esse anche se i ricavi previsti saranno inferiori di quelli avuti nel 2019”.

Ci sono settori che hanno registrato numeri particolarmente positivi?
“Un settore che ha avuto risultati anche migliori rispetto a quelli pre-pandemici è rappresentato dalle costruzioni, sia nella componente dei lavori pubblici, sia nella componente dell’edilizia privata. Anche le previsioni per i periodi successivi sono positive. Positivo è anche il dato relativo al turismo che ha in parte recuperato il crollo registrato nel 2020. La componente estera, però, soprattutto con riferimento alle presenze relative ai primi otto mesi del 2021, fa registrare un dato ancora inferiore a quello precedente alla pandemia. Gli investimenti delle imprese, soprattutto di quelle più grandi, nel 2021 rispetto al 2020 sono rimasti praticamente bloccati però le previsioni per il 2022 sono anche queste positive. I finanziamenti hanno continuato a crescere anche nel corso dei primi sei mesi del 2021. Un rallentamento c’è stato a giugno ma questo è legato al fatto che è venuta meno l’esigenza di circolante da parte delle imprese in relazione sia al buon andamento della redditività delle imprese ma anche in relazione all’abbondante liquidità che le imprese avevano registrato nel corso dell’anno precedente”.

Nel Nota di Aggiornamento al Documento di Economia regionale (NaDefr) si legge che il Pil Sicilia in quattro anni crescerà del +17%: secondo lei è una previsione plausibile?
“A livello territoriale noi facciamo addirittura previsioni trimestrali, non mi spingerei così lontano nel tempo. Indubbiamente possiamo dire che i dati positivi che registriamo in questo periodo sono sicuramente legati alle misure intraprese con riferimento ai vari settori: sia dal punto di vista dei finanziamenti, sia dal punto di vista dell’occupazione. La sfida per il futuro è quella di trasformare questa ripresa che ha delle caratteristiche contingenti in una ripresa strutturale e questo si lega alle riforme e ad un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse del Pnrr che hanno iniziato ad arrivare”.