Politica

Barbagallo, Pd partito nordista? Dalla Sicilia al lavoro per riavere gli 840 miliardi rapinati al Sud

“Dobbiamo dare ai Siciliani orgoglio e consapevolezza per battersi per i propri diritti: a cominciare dalla restituzione di quegli 840 miliardi di euro che, secondo Eurispes, sono stati rapinati dal Nord al Sud negli ultimi vent’anni”.

Anthony Barbagallo, nuovo segretario del Pd siciliano, ha scelto il Qds – che si è più volte occupato dell’incredibile denuncia contenuta nel rapporto Eurispes 2020 e sottaciuta dai grandi giornali -, per annunciare che si sta già lavorando “a una serie di giornate di studio per fare in modo che il denaro sottratto dal Settentrione al Meridione possa essere al più presto restituito”.

Un “equipaggio” già al lavoro per l’evento

Barbagallo ha già messo al lavoro il suo “equipaggio” – nel congresso di Morgantina che, qualche giorno fa, lo ha eletto, ha sottolineato come nel nuovo Pd siciliano ciascuno debba avere un ruolo, in modo da contribuire alla realizzazione degli obiettivi nel più breve tempo possibile – per organizzare l’evento. Da far svolgere in uno dei meravigliosi borghi siciliani, con la partecipazione del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e quello delle Autonomie Francesco Boccia e dei responsabili dell’economia del Pd.

I componenti la segreteria regionale del Pd a Portella della Ginestra

La segreteria a Portella della Ginestra

I “capitani coraggiosi” di Barbagallo si chiamano Renzo Bufalino, sindaco di Montedoro e vicesegretario, Sebastiano Fabio Venezia, sindaco di Troina, Elisa Carbone, sindaco di Sommatino, Daniele Vella, vice sindaco di Bagheria e Francesca Busardò, tesoriera.

E questa segreteria under 40 e “provinciale” sembrava davvero un equipaggio sulla tolda di una nave durante la visita a un luogo simbolo per la Sicilia: Portella della Ginestra, davanti alla stele che ricorda le vittime del Primo maggio 1947.

Dopo il saccheggio, il Nord restituisca il maltolto

L’equipaggio del Pd lavorerà dunque per dar vita a un tavolo di confronto per i diritti del Sud.

“Con l’obiettivo di far restituire il maltolto dopo il saccheggio seguito alla legge leghista sul Federalismo fiscale, chiameremo a contribuire tutti: i sindacati e le organizzazioni datoriali, gli imprenditori e naturalmente l’Università e gli studiosi, a cominciare dal presidente di Eurispes, Gian Maria Fara, e dal prof. Pietro Busetta. Ho letto con grande interesse le dichiarazioni di quest’ultimo al Qds e condivido gran parte della sua ricetta economica che punta su infrastrutture, investimenti, cantieri aperti, occupazione. Ma non posso che rifiutare l’etichetta del Pd come partito nordista: cosa sarebbero, allora, Lega Nord o Forza Italia?”.

La pagina che il Qds ha dedicato alla “rapina” da 840 miliardi del Nord al Sud

L’attenzione del Pd per il Sud e la Sicilia

“In particolare nell’ultimo anno – ha sottolineato Barbagallo – c’è stata una crescente attenzione dei dem e dei loro alleati nei confronti del Sud e della Sicilia. Pensiamo a Boccia che ha bloccato un’Autonomia regionale data per fatta dalle regioni leghiste del Nord soltanto pronunciando la parola perequazione. Pensiamo a quanto avvenuto con la Sicilia: mai alcun governo nazionale aveva consentito la spalmatura del debito. E pensiamo al Decreto rilancio con numerose opere da realizzare come anello ferroviario siciliano, il completamento dell’autostrada Catania-Ragusa e della Caltanissetta-Agrigento. E poi il Pd vuole che un terzo della spesa pubblica nazionale sia concentrata nel Mezzogiorno puntando su una spesa pro-capite più alta. Per evitare proprio i problemi evidenziati da Eurispes”.

Secondo il Rapporto 2020, nel 2016 lo Stato ha speso 15.062 euro pro capite nel Centro-Nord e 12.040 nel Meridione. Insomma, ciascun cittadino del Sud ha ricevuto in media oltre tremila euro all’anno in meno rispetto a uno del Centro-Nord. Un divario aumentato nel 2017 (non ci sono dati più recenti) fino a quasi tremilacinquecento euro.

Un terzo degli investimenti nel Mezzogiorno

“In più c’è il dato che, come sottolinea Eurispes, l’assistenzialismo, paradossalmente, si è spostato al Nord, con micropartecipate che elargiscono consulenze e contratti a un fitto sottobosco politico che certo non è del Pd. Il mio partito lotta le diseguaglianze, a cominciare da quelle tra Nord e Sud. Perché Piemonte, Lombardia, Lazio dovrebbero essere serviti dall’Alta velocità e il Meridione, la Sicilia, no? Perché ogniqualvolta si parla del Ponte sullo Stretto si dice che prima sarebbe meglio fare qualcos’altro che non è stato fatto? Che si finanzino invece tutte insieme queste opere che daranno ricchezza e cambieranno il volto del Mezzogiorno. Senza il quale anche l’Italia del Nord non ha alcun futuro”.

Il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo

Il Pd vuol combattere le diseguaglianze

“Il Pd vuol combattere le diseguaglianze anche nella stessa Sicilia: è inaccettabile che poche famiglie agiate diventino sempre più ricche mentre la popolazione si impoverisce progressivamente. ‘U saziu nun capisci ‘u dijunu’ dice un proverbio popolare. E la prova, tristemente, l’abbiamo avuta quando il Governo Musumeci ha perso tre mesi per dare un minimo di ristoro a tante famiglie con la cassa integrazione. Il mio obiettivo è lavorare per una Sicilia più equa e più giusta, vicina a deboli e umili“.

“Per questo dobbiamo combattere tutti insieme per ottenere i nostri diritti. A proposito, avete per caso sentito il presidente Musumeci parlare di restituzione degli 840 miliardi di euro rapinati al Sud? Cominciamoci a chiedere perché questo non sia avvenuto. La risposta è, probabilmente, nel fatto che la Legge sul Federalismo fiscale del leghista Roberto Calderoli che ha affossato il Sud con il meccanismo della spesa storica, l’opposto della perequazione, risale all’ultimo governo Berlusconi”.

Dalla Sicilia un nuovo modello di Stato

“Per concludere, partendo dalla Sicilia dobbiamo progettare, adesso, un nuovo modello di Stato per le nuove generazioni. E dobbiamo farlo ripartendo da quei borghi isolani dove si trovano le radici della nostra identità e della nostra ricchezza. Non è un caso che il congresso regionale si sia svolto a Morgantina. Anche in questo caso si tratta di dare dare orgoglio e consapevolezza a chi finora è stato messo da parte: chi vive lontano dalle grandi città, i giovani, che non devono esser costretti a fuggire dalla Sicilia. Per questo ho voluto una segreteria regionale under 40, capace di puntare soprattutto sul concetto di responsabilità e sulla necessità di dar vita alle riforme”. 

Barbagallo e Zingaretti a Morgantina durante il congresso regionale del Pd

Il nodo cruciale del nuovo modello di Stato pensato da Barbagallo passa – con riferimento anche alle nuove partecipate del Nord “create per lucrare posti di sottogoverno” – dal ripensare la Pa.

Il nodo della Pubblica amministrazione

“Il Pd parla da anni di una nuova stagione della Pubblica amministrazione. Siamo ancora fermi alla Bassanini e intanto è saltato tutto: non c’è più un vero modello di Pa. Così occorre riprogettarla al Sud come al Nord. Una nuova stagione di modernizzazione, che dia spazio a funzionari competenti, d’alto livello non è più differibile: occorrono provvedimenti di legge immediati. Serve una riforma che semplifichi, che disegni una nuova architettura istituzionale. Ma soprattutto bisogna affrontare i problemi della gente guardando in faccia la realtà”.

Musumeci volta lo sguardo di fronte ai problemi

“Basta voltare lo sguardo da un’altra parte come fa Musumeci ormai su tutto: povertà, disagio sociale, condizioni di vita nelle periferie, disoccupazione. Il Presidente della Regione si comporta in maniera paradossale, come se fosse all’opposizione e non al governo. Non è paradossale che abbia accusato di grattarsi la pancia i dipendenti regionali? Eppure in tanti ci sono cascati. Il populismo utilizza queste armi di distrazione di massa, che servono a distogliere l’attenzione dalle proprie manchevolezze”.

La politica spettacolo paga solo per brevi periodi

“Si tratta dello stesso meccanismo usato da Salvini con i migranti quand’era ministro dell’Interno: per un anno ha goduto di quanto aveva fatto a livello internazionale Minniti ma, invece di cercare di completare l’opera con un accordo tra Europa e Africa, se la prendeva con le navi delle Ong mentre gli sbarchi continuavano indisturbati, come denunciava il Sindaco di Lampedusa, che per questo finì con l’essere censurato perché apriva gli occhi alla gente sulla favola dei porti chiusi”.

Il sindaco di Lampedusa Totò Martello

Lampedusa da valorizzare senza far spettacolo

“Per fortuna però la politica-spettacolo paga soltanto per brevi periodi. E la ministro Luciana Lamorgese, con la recente videoconferenza Ue-Africa e l’annunciato viaggio in Tunisia, sta ponendo le basi per affrontare il problema in maniera seria. Io, per quel che mi riguarda, andrò a trovare la prossima settimana Totò Martello a Lampedusa. Un altro piccolo luogo siciliano che ha saputo dare tantissimo all’Italia, all’Europa, all’Umanità. E che per questo dovrebbe essere premiato. Un’Isola dalle straordinarie potenzialità. Che il Pd vuole valorizzare concretamente, senza far spettacolo”.