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Bellezza: gli scatenati del ritocco post Covid, ‘boom a fine lockdown’

“Francamente immaginavo che dopo il Covid sarebbe stato un disastro, che negli ambulatori di chirurgia estetica si sarebbe creato il vuoto. Invece mi sbagliavo: finito il periodo dei lockdown, chi pensava di ricorrere a un intervento per correggere un inestetismo si è letteralmente scatenato, portando la domanda a livelli superiori a prima”. Parola dello specialista in chirurgia plastica Paolo Santanchè, che conferma all’Adnkronos Salute un trend che aveva già rilevato appena superata la fase più dura della pandemia di coronavirus Sars-CoV-2.

Ma chi erano questi “scatenati” del ritocco di bellezza post-chiusure? “Dal giorno dopo – riferisce l’esperto – sono partiti subito i filler più urgenti e in generale tutti gli interventi diciamo ‘di manutenzione’, perché ovviamente erano mesi che non si potevano fare. E poi si è approfittato della possibilità di smart working perché così si poteva tranquillamente trascorrere la convalescenza a casa lavorando, con discrezione senza che nessuno si accorgesse di nulla. Chi lo desiderava poteva benissimo sottoporsi alla procedura senza assentarsi dal lavoro magari per 10-12 giorni finché scomparissero eventuali segni dell’intervento. Dopo questo boom registrato nel post-lockdown e ancora sotto smart working”, l’impressione del chirurgo è che sia “tornato tutto come in termi pre-Covid, senza problemi né attese”.