Il Sud esiste

Cotrugli e l’attualità delle sue raccomandazioni

Sono pagine acute quelle dedicate da Benedetto Cotrugli all’importanza dell’ambiente in cui il mercante si trova a operare («De lo loco abile a lo mercante»). E ad altri temi approfonditi nella citata importante introduzione di Ugo Tucci.
Su questo punto voglio solo sottolineare che il trattato di Cotrugli non è un libro sulla «masserizia» (anche se un paragrafo del quarto libro, dedicato alla famiglia e alla vita privata, parla di «masarie») bensì sull’impresa, cioè sul fare, sul produrre, sul dinamismo economico, non sul conservare che è invece l’obiettivo centrale dei discorsi del noiosissimo Giannozzo, protagonista del «Libro terzo» de I libri della famiglia di Leon Battista Alberti36, che insegna bene a gestire e governare le ricchezze in passato accumulate e non certo a intraprendere nuove iniziative: «Io sempre sono stato contento non più sapere che quanto mi bisogna». Cotrugli non concorda.
Non posso andare oltre perché la mia introduzione è già troppo lunga. Ma vi sono pochi altri temi, intrecciati tra loro, sui quali non posso non soffermarmi pur brevemente perché sono strettamente connessi con il ragionamento generale che ho cercato di sviluppare.

Dal capitolo quinto al capitolo quattordicesimo del primo libro il trattato è dedicato alle competenze tecniche del mercante e alle sue operazioni principali: del vendere a baratto, del vendere a contanti, del vendere a termine, del modo di riscuotere, del pagare il debito, del modo universale e civico di trafficare, del cambio, del deposito e del pegno, dell’ordine nel tenere le scritture, della «sicurtà et sicuratori». Dell’importanza strategica del tenere le scritture in ordine abbiamo già parlato. E solo chi ha avuto occasione di vedere il mediocrissimo livello della tenuta dei conti di gran parte delle piccole imprese italiane può giudicare dell’attualità della raccomandazione di Cotrugli.

Gli altri temi sono una buona sintesi delle pratiche innovative dei mercanti italiani, grazie anche alle quali questi si erano già fatti tanta strada nel mondo. Anche qui non emerge alcuna pretesa manualistica, ma piuttosto la necessità per il mercante di conoscere e saper usare questi strumenti avanzati seppur complessi. E diffonderne l’uso, perché senza l’uso di tali strumenti non potrebbero esservi sviluppo economico e scambi commerciali internazionali importanti. Infatti alcune di queste operazioni e le più importanti, le vendite a termine e le operazioni di cambi, erano, secondo la dottrina della Chiesa, illecite e a usarle si commetteva peccato. Allora uno spirito religioso e un cattolico ortodosso, come Cotrugli certamente era, doveva difendere, sul piano dei principi, la liceità di tali strumenti assolutamente necessari per lo sviluppo dei commerci.

Fedeltà allo spirito e ai principi religiosi, dunque, ma non ai catechismi quando questi si muovono in conflitto con la realtà.