Beppe Grillo è indagato a Milano per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it.
La vicenda è quella che riguarda la gestione della compagnia di navigazione della famiglia Onorato, emersa con il deposito dell’elenco delle spese allegato al piano di concordato preventivo di Moby, depositato in procura a Milano. L’inchiesta è diretta dai pm Cristina Roveda sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli.
L’accusa: traffico di influenze illecite (articolo 346 bis del codice penale). La circostanza emerge a margine di alcuni sequestri e acquisizioni di documenti che il Nucleo di Polizia economico-tributaria della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito martedì mattina in una inchiesta su alcuni dei beneficiari di contributi, o controparti di contratti, della compagnia da tempo in cattive acque, e ammessa nel giugno 2020 dal Tribunale di Milano alla procedura di concordato preventivo, proposta dal gruppo (che fattura 700 milioni e impiega 6mila marittimi) a obbligazionisti, alle banche e allo Stato pure in gioco per la contrastata vicenda della Tirrenia.
Al centro delle verifiche del dipartimento specializzato in reati contro la pubblica amministrazione, guidato dall’aggiunto Maurizio Romanelli, ci sono i finanziamenti erogati da Moby a Beppe Grillo srl, Casaleggio Associati, fondazione Change di Giovanni Toti, fondazione Open di Matteo Renzi, Fratelli d’Italia e anche Pd.