ROMA – A pochi mesi dalle elezioni si registrano i primi scossoni che mettono a dura prova la tenuta della maggioranza romana e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in occasione della apertura della campagna elettorale in Lombardia, ne approfitta per sottolineare come l’appoggio al governo Meloni c’è, ma con riserva: “Forza italia è il partito cardine della maggioranza e nessuno può mettere in dubbio la nostra lealtà verso il governo. Allo stesso tempo non rinunceremo mai alla nostra storia e ai nostri ideali, in perfetta continuità con il programma di centrodestra – ha detto il Cavaliere -. Sosterremo lealmente il governo Meloni, ma questo non significa rinunciare alla nostra identità: significa prima di tutto tenere fede a un patto di lealtà con gli elettori”.
E parla anche di lealtà reciproca tra i partiti: “La lealtà reciproca è garanzia della stabilità oggi e per i prossimi 5 anni del nostro governo. Non abbiamo tempo da perdere in piccole dispute e rivalse”.
E non si ferma qui ma aggiunge che spera vi possa essere una evoluzione di questa alleanza. “Le forze politiche diverse” che compongono il governo “mi auguro che un giorno potranno realizzare una casa comune, ancora una volta guardando al modello della democrazia americana, dove il partito Repubblicano ha fatto sintesi di diverse anime e culture che si sono unite su un programma comune, sollecitate da un comune sentire dei cittadini. Oggi e per il futuro le anime che noi rappresentiamo, quella liberale, quella cattolica, quella garantista, devono avere un ruolo essenziale, determinante non solo per i loro numeri ma per il loro valore politico. Un centrodestra di governo, in un grande paese europeo, deve avere queste caratteristiche”.
In merito alle riforme che il governo intende attuare Berlusconi apprezza in particolare quella del presidenzialismo: “È una riforma nella quale crediamo profondamente, in Italia come in Europa, secondo il modello degli Stati Uniti, che unisce il massimo della forza e dell’autorevolezza al governo federale, nella materie di sua competenza, come la politica estera e la politica militare e il massimo dell’autonomia su tutto il resto riconosciuta ai singoli Stati e alle altre realtà locali. In questa legislatura vi sono davvero le condizioni per realizzare finalmente una riforma che tornerà ad avvicinare i cittadini alle istituzioni”, la “stessa riforma che chiediamo fin dal 1995 per il nostro paese: il presidenzialismo che noi vogliamo non è altro che la possibilità per gli elettori di scegliere direttamente, saltando la mediazione dei partiti, da chi vogliamo essere governati, di scegliere il massimo vertice delle istituzioni”.
Berlusconi si è anche mostrato angosciato per la guerra in Ucraina e il pericolo dell’utilizzo di armi nucleari. “Sono preoccupato per i disordini che ci sono nel mondo, e per la guerra in Ucraina sono preoccupato perché sentiamo qualche uscita provocante che si riferisce all’uso di armi nucleari, e sono anche abbastanza angosciato dal fatto che in questo momento in Europa e in Occidente non abbiamo dei leader davvero capaci. È la nostra debolezza, e c’è un impero cinese che ha come progetto l’espansione sul mondo dal punto di vista economico, politico e militare”.
Il capo di Forza Italia ha ricordato come avesse in passato cercato di convincere Putin ad entrare in Europa. “Ma ci sono stati dei Paesi che per paura di perdere la loro primazia nel continente europeo hanno detto di no. La Russia è uno Stato europeo per cultura, letteratura, musica, stile di vita: entrando nell’Europa e nella Nato avrebbe costituito una difesa assoluta nei confronti di eventuali propositi di espansione della Cina”.