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Bibbiano, Cassazione, “Infondate le misure contro il sindaco”

Per la Cassazione “non c’erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell’obbligo di dimora nei confronti del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti”, nell’ambito delle indagini sugli affidi illeciti dei servizi sociali in Val d’Enza.

Si trova scritto, nero su bianco, nelle motivazioni della sentenza che il 3 dicembre scorso ha annullato la misura cautelare nei confronti di Carletti, primo cittadino del Pd, cancellando l’ordinanza del Riesame di Bologna che aveva sostituito con l’obbligo di dimora gli arresti domiciliari.

“E’ un grande risultato – ha commentato l’avvocato di Carletti, Giovanni Tarquini –, perché si riconosce che, fin dall’inizio, non c’erano i presupposti e le motivazioni per la misura cautelare”.

“E’ un atto forte da parte della Cassazione – prosegue – perché nell’impostazione dell’accusa si riteneva che Carletti potesse condizionare le indagini e questo viene smentito e viene riconosciuto che non c’era una volontà di collusione con il mascheramento di condotte illecite o di non far arrivare alla verità. Infatti è tutto il contrario da parte del mio assistito”.

L’obbligo di dimora nei confronti del sindaco del Pd aveva scatenato una serie di polemiche da parte di Fratelli d’Italia e della Lega Nord.

In particolare – a scopo evidentemente elettorale visto che poco dopo venne candidata alla poltrona di governatore dell’Emilia Romagna -, Lucia Borgonzoni, della Lega Nord, nel settembre scorso si presentò in Senato con una maglietta con sù scritto “Parlateci di Bibbiano”.

Nei primi di dicembre, quando Carletti tornò a casa, Stefano Vaccari, della segreteria nazionale Pd, parlando della Borgonzoni, disse: “Abbiamo ancora negli occhi l’immagine vergognosa della maglietta indossata nell’aula del Senato, dovrebbe porgere le sue scuse al sindaco Andrea Carletti. Ora, cara Borgonzoni, parlatene voi di Bibbiano se avete una dignità e fatelo per chiedere scusa e dire che avete giocato con la vita di una persona”.

Duro era stato anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti su Twitter: “La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di #Bibbiano non si dimentica. Chi chiederà scusa ad #andreacarletti? La Giustizia sta facendo chiarezza con nostro sostegno. A chi ha utilizzato una storia di cronaca per una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!”.

“Le misure cautelari – ha ricordato oggi l’avvocato Tarquini – sono uno strumento molto forte e di fatto un’anticipazione del giudizio e, in questo caso, erano una forzatura”.