L’incendio che ha colpito il Terminal A dell’aeroporto di Catania lo scorso 16 luglio ha rappresentato una grande ferita non solo per il sistema di trasporto siciliano, ma anche per quello turistico.
Molti viaggiatori sono stati costretti a disdire i loro voli o a vederli direttamente cancellati, a causa del loro mancato dirottamento su altri aeroporti designati. A complicare il quadro ci ha pensato anche il diniego dell’aeroporto di Palermo ad accogliere i voli diretti da Fontanarossa.
A pagare le conseguenze della mancata totale operatività dello scalo catanese sono anche la agenzie di viaggio. A confermarlo a QdS.it è il delegato etneo della Fiavet, Antonio Parisi, il quale sottolinea come il problema principale sia l’organizzazione dei viaggi.
“Le difficoltà maggiori riguardano la ricezione di notizie sia da parte dei vettori che da parte dell’aeroporto di Catania su come organizzare i viaggi e i trasferimenti”, afferma Parisi. “Con i nostri clienti stiamo interagendo sia con la messaggistica che telefonicamente. In alcuni casi ci troviamo anche a parlare con loro in piena notte, perché per esempio il trasferimento a Trapani parte alle 8 di mattina”.
“Molti clienti capiscono che la responsabilità non è nostra e non se la prendono con noi, ma stanno comunque manifestando un’intolleranza perché si rendono conto di sentirsi abbandonati dalle istituzioni. Mi aspettavo che intervenisse qualcuno dall’alto a tutelare i viaggiatori. Alcuni di loro partono per motivi di salute. C’è chi ha prenotato online e ci contatta per avere informazioni”.
Il presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio, ha invece sottolineato come si stia chiedendo lo stato di calamità a causa di diverse problematiche.
“Ci troviamo ad affrontare un triplo problema. Il primo è quello del flusso minore di turisti, con calo di presenze per bar, ristoranti e stabilimenti balneari. Le disdette per via dell’incendio all’aeroporto sono state parecchie. Ma la cosa che ci sta facendo più male è rappresentata dagli stacchi di energia, che stanno danneggiando l’economia, in quanto la merce contenuta nei frigoriferi va distrutta. Un carico in più e danni enormi ai pubblici esercizi, cosa che ci ha portato a chiedere lo stato di calamità al sindaco Trantino, in quanto ci sono problemi di sussistenza come per la pandemia da Covid”.
“Abbiamo avuto anche un vertice con l’assessore Giuseppe Gelsomino, molto vicino ai nostri problemi e favorevole all’inoltro dello stato di calamità”, prosegue. “Il vertice in Prefettura con il ministro Musumeci mi lascia interdetto perché l’Enel ci doveva pensare prima e doveva aspettarsi questi consumi di energia. I balneari sono stati 4 giorni chiusi. Calo turistico e mancanza di luce e acqua mettono in mostra una situazione disastrosa”.
Il segretario regionale dell’Unione Nazionale Consumatori, Mario Intilisano, pone la sua attenzione sulla necessità per i viaggiatori di raggiungere gli aeroporti in anticipo.
“La segnalazione più frequente riguarda i viaggiatori che devono partire tre ore prima dell’orario prevista per poter raggiungere l’aeroporto designato in tempo utile per la partenza”. commenta.
“Cerchiamo di dare informazioni per farli partire e gestiamo le richieste di compensazione pecuniaria previste dalla direttiva europea 261 del 2004 come se il motivo fosse un ritardo pari a 250 euro sui voli nazionali, 400 euro su quelli a lungo tragitto ridotta alla metà se l’aeroporto di arrivo è distante non più di 200 chilometri da quello assegnato. Anche le compagnie aeree avvisano per presentarsi tre ore prima”.
“Abbiamo saputo che determinati voli sarebbero stati assegnati a Sigonella. L’altro problema è l’aeroporto di Palermo. Alcune persone dovevano partire in crociera da Copenaghen e hanno dovuto annullare tutto. La gestione del momento riguarda la segnalazione di reclami da parte delle persone per le difficoltà che hanno e noi gli diamo consigli. Se le persone hanno acquistato un pacchetto, hanno diritto a un indennizzo se non partono o lo fanno in ritardo. L’albergatore mette la stanza a disposizione e non può rimborsare il prezzo se la vacanza salta”.