Economia

Bilancio, accise, Pnrr: cosa prevede il piano 2025 del Governo per la Sicilia

Circa 74 milioni di euro. Questa la cifra che il Governo ha destinato alla Sicilia per compensare il mancato gettito Irpef. Una misura assunta martedì sera nel corso di una seduta flash del Consiglio dei ministri. Tanti i temi in pentola per gli aspetti economici del Paese, tre i provvedimenti chiave approvati. Si va dalla legge di Bilancio, alla revisione delle accise fino a una serie di altre misure fiscali. Le proposte passeranno ora al vaglio delle Camere per l’approvazione definitiva.

I provvedimenti approvati: impatto su fisco ed enti locali

Sono tre, come detto, gli importanti decreti approvati in tempo record in Consiglio dei ministri. Il primo contiene misure urgenti in campo economico e fiscale, con particolare attenzione agli enti territoriali. È proprio in questo contesto che si inserisce il finanziamento di 74 milioni di euro per la Regione Sicilia.
Il secondo provvedimento riguarda l’ambito ben più corposo della legge di Bilancio 2025, che introduce un piano di spesa per il triennio 2025 – 2027. Il terzo decreto, che porterà a un aumento costante per il prossimo quinquennio il costo del diesel, è incentrato sulla revisione delle accise.

Il focus sulla Sicilia e gli interventi sul territorio nazionale

Oltre ai fondi destinati alla Sicilia, il decreto prevede finanziamenti per altri enti territoriali. Ad esempio, alla provincia autonoma di Trento andranno 5,4 milioni di euro per un vecchio contenzioso legato alla tassa automobilistica del 2013. Al livello nazionale, sono previsti fondi per il miglioramento delle infrastrutture ferroviarie, per il contratto di programma con Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), per il servizio civile universale e per il rifinanziamento dell’Ape sociale. Ulteriori stanziamenti sono destinati ai grandi eventi, come i Giochi paralimpici, i Giochi del Mediterraneo e il Giubileo, per un totale di 33 milioni di euro. Polizia e Vigili del fuoco beneficeranno di 100 milioni per gli straordinari.

Legge di Bilancio a volumi crescenti: focus su welfare e lavoro

Circa 105 miliardi di euro messi a bilancio per i prossimi tre anni. Questo quanto previsto dal Governo, con una suddivisione crescente: circa 30 miliardi di euro stanziati nel 2025, 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Tra i provvedimenti fiscali più rilevanti, si confermano la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale e la semplificazione degli scaglioni Irpef.

Sono inoltre previsti fondi per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego e nella sanità, oltre a misure per sostenere la famiglia, come la Carta “Dedicata a te” e una nuova “Carta per i nuovi nati” che assegna mille euro ai genitori con ISEE fino a 40.000 euro. In ambito lavorativo, sono rafforzati i bonus per la frequenza degli asili nido e sono prorogati gli incentivi per l’occupazione al Sud.

Incentivi fiscali e misure per il Mezzogiorno

Il Governo conferma il prolungamento degli incentivi per il Sud Italia per occupazione giovanile e femminile. Saranno prolungati anche gli sgravi contributivi per le imprese situate nelle Zone economiche speciali (Zes) e si prevede il mantenimento della tassazione agevolata al 5% per i premi di produttività. In campo previdenziale, vengono confermate le misure già approvate nella legge di bilancio 2024, con particolari vantaggi per chi, pur in età pensionabile, sceglie di rimanere in attività lavorativa.
Tra le misure fiscali, resta ferma per il triennio la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività. In materia di pensioni, sono confermate le misure della legge di bilancio 2024. Il post-Pnrr vedrà l’implementazione di nuove risorse per garantire la continuità degli investimenti pubblici anche dopo il 2026, pur con una revisione della spesa pubblica.

La riforma delle accise: novità sull’energia

Il decreto sulla revisione delle accise introduce importanti modifiche nel settore del gas naturale e dell’energia elettrica, anche se mancano ancora dettagli specifici. Si prevede un nuovo sistema di qualificazione per gli operatori, chiamato Soac, che garantirà benefici come l’esonero dalla cauzione per il pagamento delle imposte e la riduzione degli oneri amministrativi.

Per il capitolo gas naturale, verrà sostituito l’attuale metodo di acconto basato su parametri storici con un nuovo sistema di acconti mensili, calcolati sulla base delle fatturazioni mensili ai consumatori finali. La distinzione tra usi civili e industriali del gas sarà abolita, lasciando il posto a quella tra usi domestici e non domestici, sistema che verrà applicato anche all’energia elettrica.