CATANIA – Lo sviluppo del biometano può dare un contributo significativo al mix energetico rinnovabile della Sicilia grazie all’impulso delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Si tratta di un’importante occasione che la Regione siciliana non può lasciarsi sfuggire per favorire un nuovo slancio degli investimenti nel settore e sostenere le aziende agricole del territorio nel lungo percorso di transizione. Se n’è parlato ieri nel corso dell’iniziativa “Le opportunità del biometano per l’agricoltura siciliana” organizzata dal Cib – Consorzio italiano biogas durante la quindicesima edizione di Ecomed – Progetto Comfort, all’interno del progetto Catania 2030, la prima Green Expo del Mediterraneo in scena in questi giorni a SiciliaFiera, a Catania.
Il presidente del Cib, Piero Gattoni, ha aperto i lavori del convegno: “Abbiamo deciso di essere presenti a Ecomed perché la Sicilia rappresenta un polo di eccellenza del Mediterraneo per il suo enorme potenziale di crescita per il settore del biogas agricolo, anche grazie alla disponibilità di numerosi sottoprodotti. Gli investimenti del Pnrr dedicati al biometano possono rappresentare un decisivo volano per lo sviluppo del territorio siciliano, diffondendo buone pratiche di economia circolare e sostenendo il settore primario nel percorso di transizione. La Sicilia è da sempre molto attenta ai tempi della sostenibilità basti pensare alle iniziative che l’hanno vista in prima linea in questi anni sulla decarbonizzazione dei trasporti pesanti e marittimi”.
Allargando l’orizzonte all’Italia, oggi la produzione di biometano nel nostro Paese copre il 5% del fabbisogno. L’obiettivo è di arrivare al 15% entro il 2030. Con il nuovo decreto biometano ci si pone sono senza alcun dubbio un obiettivo ambizioso: arrivare al 2026 in Italia con una produzione aggiuntiva di almeno 2.3/2.5 miliardi di metri cubi di biometano. Sul punto il pPresidente Gattoni ha aggiunto: “Se il Pnrr tratteggia uno scenario ottimistico e raggiungibile dal settore, al contempo, è necessario un quadro organico di riferimento, sia per la produzione di biogas che per quella di biometano: stiamo subendo i ritardi attuativi nell’applicazione del Pnrr e siamo, infatti, ancora in attesa anche del decreto Fer2, una misura chiave per la prosecuzione della produzione di energia elettrica rinnovabile, nonché dell’emanazione delle misure per la promozione delle pratiche ecologiche nelle fasi di produzione del biometano”, prosegue Gattoni.
“Il lavoro del Governo sulla revisione del Pniec, nell’ambito del quale si dovrà integrare anche il piano di azioni previsto dal REPowerEU, rappresenta un’occasione per pianificare i prossimi anni con uno sguardo di lungo periodo che guardi oltre il 2026 e prevedere delle traiettorie di sviluppo che permettano di recuperare i ritardi già accumulati nelle prime fasi di attuazione del Dm biometano.”, ha concluso il presidente del Cib.
Il tema dei nuovi bandi è stato al centro dell’intervento della rappresentante del Gse, Rosanna Pietropaolo, che ha fornito una panoramica delle regole applicative che vanno a disciplinare l’accesso e la partecipazione al bando previsto con il nuovo decreto biometano. Non sono, quindi, mancate le best practice del settore. E’, infatti, intervenuto Edoardo Bonaccorsi che ha portato l’esperienza della Società Agricola Assoro Biometano, una realtà di eccellenza in provincia di Enna, uno dei primi progetti di produzione di biometano in ambito agricolo in Italia e l’unico presente oggi in Sicilia. Il biometano prodotto (4,4 milioni Sm³ di biometano avanzato all’anno) va ad alimentare flotte green per il trasporto sostenibile su gomma nella Regione riducendo sensibilmente le emissioni di gas a effetto serra (-8.580 t di CO? fossile immessa in atmosfera), offrendo una risorsa importante alla decarbonizzazione dei trasporti pesanti.
A chiusura dei lavori, Giuseppe Castiglione, membro della Commissione Agricoltura della Camera, ha dichiarato: “Il ricorso al biometano ha consentito in questi anni di realizzare, sia pure ancora parzialmente, quegli obiettivi di sostenibilità e di economia circolare che da Sottosegretario alle politiche agricole nel 2018 mi hanno spinto a procedere alla firma del decreto interministeriale per il sostegno della produzione e la distribuzione di biocarburanti avanzati, compreso il biometano avanzato”.
“Il settore agricolo, specialmente quello siciliano, gode da sempre di un notevole potenziale di sviluppo della produzione di biometano, in grado di garantire uno sviluppo equilibrato e allo stesso tempo sostenibile, in linea con gli obiettivi di innovazione economica, sfera sociale e tutela dell’ambiente perseguiti dalla programmazione della nuova PAC 2023-2027. Continuando sul solco di uno sviluppo sostenibile – ha proseguito Castiglione -, che miri alla valorizzazione delle filiere e dei prodotti locali in grado di accrescere il Pil regionale. Non dimenticando il ruolo fondamentale che, l’ottimizzazione delle risorse a disposizione delle Imprese agricole, come in tal caso degli scarti agricoli, ha ricoperto in questi anni al fine di proseguire in questo percorso virtuoso che, sono certo, consentirà sempre più, anche alle piccole e medie imprese, di poter far fronte alle contingenze che verranno a verificarsi, come avvenuto prima con la pandemia prima e con l’aumento dei costi delle materie prime e della crisi energetica poi”.