Ambiente

Bioraffineria Eni Gela, esempio di transizione ecologica che ispira l’Europa al cambiamento

La Sicilia continua ad essere attrattiva per quanto riguarda gli investimenti produttivi e molto attiva nelle tematiche relative alla transizione ecologica. Basti pensare che a Gela si trova una delle più innovative raffinerie d’Europa.

Il polo petrolchimico di Gela, nato nel 1963 per iniziativa di Enrico Mattei e realizzato dall’Anic, nel 2014 ha concluso la dismissione di parte degli impianti produttivi tradizionali. Da allora l’Eni ha attuato una riconversione industriale in bioraffineria e altre attività da fonti rinnovabili anche su terreni bonificati o messi in sicurezza permanente da Eni Rewind.

L’impianto di Eni a Gela tratta oli vegetali usati e di frittura, grassi animali e rifiuti per produrre biocarburanti di alta qualità. In visita tra gli impianti dello stabilimento di Gela, la direttrice generale della Direzione Energia della Commissione europea, Ditte Juul Jørgensen, insieme ai vertici di Eni.

Una visita che vuole anche essere un momento per riflettere sull’intenzione della Commissione europea di bandire il motore a combustione interna, anche se alimentato da bio carburante.

Il Quotidiano di Sicilia era presente e ha raccolto le dichiarazioni dei protagonisti.

Juul Jørgensen, direttrice generale Direzione Energia Commissione UE

“Quello che mi ha impressionato qui a Gela è che abbiamo potuto vedere la trasformazione energetica in linea con gli obiettivi ambientali e climatici che ci siamo dati – ha detto Juul Jørgensen -, ma allo stesso tempo anche la trasformazione economica e sociale che fa leva su quello che già c’è sul territorio assicurando, quindi, lavoro a livello locale, crescita e competitività sia alla città di Gela che, quindi, anche all’Italia e all’Unione Europea. Questo stabilimento è un esempio molto interessante.

Con la guerra Russo-Ucraina si è determinato un grande cambiamento nel panorama dell’energia, quindi dobbiamo diventare più indipendenti e più resilienti. Questo progetto dà un contributo molto importante in questo senso. Vediamo che i flussi dell’energia, in Europa, stanno cambiando; prima andavano da est verso ovest, ora invece vediamo che vanno da sud a nord. In questo senso, qui a Gela, sono importanti gli investimenti in corso, anche per gli impatti che stanno avendo sul territorio”.

I numeri della riconversione della raffineria a Gela

Nella riconversione della vecchia raffineria, tra diretto e indotto, sono impiegati circa 1.000 lavoratori.

Nel frattempo nell’area bonificata è in costruzione un impianto di trattamento del metano che verrà estratto dai giacimenti offshore di Argo-Cassiopea, al largo della costa tra Gela e Licata.

L’impegno continuo di Eni nel ricercare soluzioni a elevata sostenibilità ha portato all’identificazione di uno scenario di sviluppo ottimizzato del progetto che ha tra i principali punti di forza la sostenibilità ambientale e la valorizzazione del territorio grazie a degli investimenti nell’area che significano impatti positivi sull’occupazione e sulla valorizzazione dell’indotto locale sia nella fase di costruzione sia operativa. Importante anche il riutilizzo di aree dismesse e sinergia con facilities e utilities esistenti.

Giuseppe Ricci, diretto generale Energy Evolution Eni

“Un’incredibile occasione per mostrare alla Commissione europea l’importanza e anche la difficoltà di una trasformazione industriale vera – ha detto dal canto suo Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution, Eni -. Trasformazione che significa non solo fermare le vecchie attività produttive, ma anche bonificare e ripartire con nuove attività che possono coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economico-sociale. Oggi abbiamo voluto ribadire alla Commissione Europea l’importanza del ruolo dei biocarburanti, di cui Gela è un’eccellenza nel percorso di transizione.

Va bene proseguire sulla strada dei veicoli elettrici, ma anche i biocarburanti giocheranno un ruolo importante, complementare, per la decarbonizzazione del trasporto pesante, di quello aereo, e marittimo. In questo momento vogliamo riflettere sull’intenzione della Commissione Europea di bandire il motore a combustione interna, anche se alimentato da biocarburanti. Quindi vorremmo che ci fosse una correzione di rotta. Grazie a questa visita abbiamo mostrato al Direttore generale della Direzione energia della Commissione Europea lo sforzo che Eni, l’indotto, i lavoratori e il territorio stanno facendo nella trasformazione di questo  sito.

Gela poteva essere tranquillamente abbandonata seguendo l’onda della transizione ecologica e invece continua a essere viva con prospettive future di rilancio come vediamo dai cantieri per la produzione del Biojet, per la produzione del Green Hydrogen, per la costruzione dell’impianto di trattamento gas di Argo-Cassiopea che daranno sicuramente un forte contributo alla soluzione della crisi della dipendenza dal gas russo”.

Importanza dello sviluppo dei biocarburanti e la transizione energetica di Eni

Lo sviluppo dei biocarburanti è uno dei driver del percorso di transizione energetica di Eni fondato sull’economia circolare. Nel 2024, grazie al progetto Eni Biojet, dalla bioraffineria verranno immessi sul mercato ulteriori 150 mila tonnellate all’anno di Saf (Sustainable aviation fuels, biocarburanti per l’aviazione) provenienti al 100% da materie prime bio, in grado di soddisfare il potenziale obbligo del mercato italiano per il 2025.

“La bioraffineria, dal 2019, è in marcia – ha sottolineato Ricci -. Un impianto in continua evoluzione che dalla fine del 2024 produrrà anche il Biojet. La bionafta potrà essere utilizzata sia per decarbonizzare il gas che viene utilizzato per produrre l’idrogeno, sia per alimentare altri impianti chimici. Grazie al progetto Green Hydrogen sarà installato un elettrolizzatore da 20 MW, una dimensione notevole, sicuramente il più grande in Italia”.

La realizzazione della bioraffineria garantisce il miglioramento di tutte le matrici ambientali grazie all’abbattimento delle emissioni (SO2, NOX, CO, polveri) superiore al 70% rispetto al ciclo tradizionale. “Un’evoluzione continua, ricordando che in questo sito di Gela, dagli anni 2003 tra bonifiche, impianti costruiti e quelli in costruzione, come Argo-Cassiopea, Eni sta investendo circa 4 miliardi di euro”, ha concluso Giuseppe Ricci.

Biagio Tinghino