Cronaca

Blutec, nuovo sequestro all’imprenditore Ginatta

Militari del Comando provinciale di Palermo della Guardia di finanza, con la collaborazione dei colleghi di Torino, hanno compiuto un nuovo sequestro dei beni, stavolta per un valore di tre milioni di euro, nei confronti dell’imprenditore Roberto Ginatta, accusato di malversazione a danno dello Stato per aver distratto ingenti finanziamenti pubblici, per sedici milioni e mezzo di euro, nel progetto Blutec per la riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese.

I fondi erano stati erogati titolo di anticipazione da Invitalia spa (per conto del Ministero dello Sviluppo Economico), per sostenere il programma di riconversione e riqualificazione per la realizzazione di una nuova unità produttiva al posto dell’ex stabilimento Fiat in provincia di Palermo.

Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso dal Tribunale di Torino.

A Ginatta, attualmente agli arresti domiciliari, è stato sequestrato un immobile di pregio a Fiano (Torino).

Nello scorso mese di dicembre era già stato eseguito il sequestro di un altro immobile di lusso, a Sestriere, sempre nel Torinese, per un valore di un milione e centomila euro.

L’imprenditore piemontese è accusato, insieme a Cosimo Di Cursi, anche di auto-riciclaggio per aver reimpiegato circa quattordici milioni di euro del profitto illecito in attività economiche, imprenditoriali, finanziarie e speculative del circuito economico legale.

La villa, nel Parco Regionale “La Mandria” di Torino, ha un’estensione di 1701 metri e 46,5 vani ed è dotata di varie autorimesse e piscina; il bosco circostante, anch’esso sottoposto a sequestro, si sviluppa per quasi cinque ettari.

La misura cautelare si aggiunge a quelle personali e reali eseguite lo scorso giugno, sempre su delega dell’autorità giudiziaria torinese, nei confronti di Roberto Ginatta, del figlio Matteo Orlando e di Giovanna Desiderato, per bancarotta e riciclaggio nell’ambito della gestione di Blutec spa, in amministrazione straordinaria, della Metec spa, dichiarata fallita l’11 dicembre scorso, e della M.O.G. srl, tutte riconducibili al gruppo familiare dei Ginatta.