Economia

Bollette dell’energia alle stelle, Confcommercio Sicilia: “Vicini alle imprese”

In Sicilia stanno arrivando, anche alle imprese, bollette dell’energia davvero molto care. La situazione sembra essere davvero insostenibile per i commercianti che dopo anni di chiusure forzate dovute all’emergenza Covid-19 e gestione degli spazi sempre per la crisi sanitaria devono fare i conti con un’altra problematica molta seria. Secondo quanto raccolto dal centro studi Confcommercio emerge che tra luglio 2021 e luglio 2022 gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare punte del 122% per l’elettricità e del 154% per il gas. In particolare gli alberghi hanno speso in media 55mila euro in più per l’energia elettrica. A seguire i negozi di generi alimentari (+18mila), i ristoranti (+8mila), i bar e i negozi non alimentari (+4mila per entrambi). Stessa drammatica situazione per il gas con il settore alberghiero a +15mila euro e i ristoranti a +6mila mentre per bar e negozi il rincaro annuale si aggira tra il 120% e il 130%. La gravità della condizione in cui si trovano le imprese isolane è fortemente ribadita dal presidente Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti.

“Se nella bolletta riferita al mese di luglio, un bar si vede balzare il costo dell’energia dai 5mila euro dello scorso anno ai 17mila euro di oggi, si capisce bene che non ce la può fare. In questi giorni, tra l’altro, è arrivata anche la comunicazione della banca che annuncia l’aumento unilaterale dei costi delle commissioni sui pagamenti elettronici. E tutto ciò in un periodo in cui gli incassi calano mediamente del 10-15% visto che le famiglie spendono di meno mentre i costi raddoppiano e anche più. In queste condizioni, è impossibile lavorare. Chi è riuscito a superare le enormi difficoltà che ci sono state, a costo di grandi sacrifici, si trova oggi di fronte a sfide altrettanto impattanti. Il caro energia sta diventando una emergenza prioritaria, con ripercussioni dirette pesantissime sulle imprese e sull’inflazione. Le nostre imprese sono nuovamente a rischio chiusura, con tutto ciò che ne consegue: storie d’impresa cancellate, perdita di sapere e soprattutto di tanta forza lavoro che è una risorsa preziosa, un mix che ha definito nel tempo anche il carattere dell’accoglienza turistica nella nostra regione. Chiediamo che la politica, impegnata nella campagna elettorale, e le istituzioni si facciano carico di questa emergenza. Non è ammissibile che le nostre attività saltino per aria. Siamo vicini a imprese e imprenditori anche se, dobbiamo dirla tutta, molti stanno sottovalutando il problema. È nostro dovere intervenire nel modo più congruo e cauto possibile. Abbiamo, però, bisogno della collaborazione di tutti per affrontare il problema e trovare le giuste soluzioni a livello regionale nonostante la campagna elettorale in corso. Su cosa si basa la politica se non provare a dare risposte a chi si trova in difficoltà? Se non si cambia subito verso, ci attende un autunno difficile da affrontare – conclude Manenti -. E dopo due anni di pandemia, non se ne sente affatto il bisogno“.